Alla fine degli anni ’50, l’alta borghesia dell’Avana si concentrava nei quartieri residenziali di Miramar, Kholy, Biltmore, La Coronella, Alturas de Almendares e Country Club (fondato negli anni ‘20), mentre alcuni, non meno ricchi e potenti, vivevano ancora al Vedado, che però aveva perso il suo fascino iniziale.
Le agenzie immobiliari del tempo puntavano su nuove e ricche urbanizzazioni, stimolando l’orgoglio di classe dei potenziali compratori. Ecco un annuncio di quegli anni:«Il rappresentante di questo bel quartiere (il Country Club), che sarà per gli avaneri quanto i famosi Lenox Park, Tuxedo Park e altri parchi residenziali sono per l’high-life nordamericana, ha posto in vendita il secondo lotto di questi pittoreschi terreni.
I lotti della prima parte sono stati venduti completamente. Tra i compratori ci sono le più importanti delle nostre famiglie, come sono gli Arellano, Arenal, Lobo, Moré, Blanco Herrera, Suero, Bernal, Castelló, Crusellas, Delgado, Longa, Orr, Pantin, Freyre de Andrade, Galván, Silva, González de Mendoza, de Sola, Tolón, Villalón e molti altri».
«Chiunque può dire: Io vivo al Vedado. Però non tutti potranno dire: Io vivo al Country Club», concludeva l’annuncio.
1 commento:
Visti gli ultimi sviluppi commerciali che il governo cubano sta prendendo, pensi che sarà possibile il ritorno di una agenzia immobiliare che ripercorra i fasti dell'agenzia che chiudeva i comunicati con "tutti possono dire di vivere al Vedado ma io vivo al Country Club", sarebbe utile per la crescita economica di Cuba, che dici siamo sulla strada della rivoluzione Rauliana?
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