30 maggio 2008

A.S. Vedado

Ovviamente l’Associazione Sportiva non esiste, ma lo sport viene praticato assiduamente. Questa mattina, accompagnando le bambine a scuola, vedo già i ragazzini delle medie che vanno a giocare a basket e pallavolo nei campi di fronte a casa. Al pomeriggio lo spazio davanti sarà occupato dai più grandi ed in fondo dai culturisti che utilizzano le installazioni fisse, facendo il filo a tutte le ragazze che passano. Più tardi, scendendo per 12 per prendere il latte alla botega, passo davanti alla grande struttura azzurra e bianca del Club Echevarria, ora gestito dal Campismo Popular. Si tratta dell’antico Tennis Club Vedado, che è possibile vedere transitando per il Malecon prima di prendere il tunnel di 5.ta Avenida. Ora, oltre ai campi da tennis, ha due piscine, una pista d’atletica e due campi da baseball, al pomeriggio occupati dalla selezioni giovanile del comune di Plaza de la Revoluciòn. Svoltando a sinistra m’incammino sulla Prima e poco dopo incontro il centro ricreativo Camilo Cienfuegos, voluto dall’eroina rivoluzionaria Celia Sanchéz. Qui incontro il coach del poloacuatico Almeneido. Questo maturo allenatore di pallanuoto, condivide la mia stessa passione per questo incredibile sport. Mi racconta molti aneddoti, vengo a sapere che la beduina o rovescino, qui è chimato revé, il tiro a colonnello sueca, e la famosa palombella vaselina, che spiega bene l’effetto provocato al portiere quando si vede sorpassato dalla parabola. Come in tutto il mondo, anche qui l’impulso è stato dato dagli ungheresi, ma il simpatico tecnico si ricorda degli italiani Campagna, Pizzo e di una discussa partita svoltasi a Cali nel 1975, ai mondiali colombiani. Cuba e Italia si giocavano il bronzo ed all’Italia bastava un pareggio. Per un errore arbitrale la prima partita fu ripetuta; nella seconda il pareggio fu sofferto, ma permise al settebello di salire sul podio. L’allenatore mi spiega come avviene la selezione dei giocatori ed in definitiva anche perché un’isola con pochi abitanti e con il blocco economico, riesce a partecipare con successo a molti eventi internazionali, in primis l’Olimpiade.
Guardo la piscina, manca una porta, l’altra cade da una parte ed è mezza affondata, ma i ragazzi vengono dalla scuola vicina e s’allenano con interesse. Le categorie, come negli altri sport, sono 10-12, 13-14, 15-17. Quest’anno i più piccoli sono arrivati quarti ai campionati nazionali, mancava il cloro e la piscina è stata chiusa per un periodo. In un mese hanno fatto miracoli e sono arrivati secondi nella valutazione tecnica, che comprende anche il comportamento durante la trasferta nazionale. I più bravi, se lo vorranno, passeranno al termine delle elementari, cioè al sesto grado, direttamente alla scuola provinciale dell’Avana dell’Est, l’EIDE. Più avanti, se saranno giocatori d’interesse nazionale all’INDER, il nostro ISEF. Stanno usando palloni cinesi, Cuba ne ha comprati 1.500. Oggi i piccoli sono in castigo, non s’alleneranno, l’ultimo allenamento hanno fatto troppa confusione. ¡Ay, los polistas!

27 maggio 2008

23 y 12

Se avevo scelto calle 12 perché mi è familiare, ora Massimo e mia moglie mi ricordano un fatto storico legato a questa via. È infatti all’angolo con la famosissima 23 che il 16 aprile 1961 venne dichiarato il carattere socialista della Rivoluzione. Oltre al suo valore storico, vale la pena di ricordare che in questa zona si trova la sede dell’Istituto Cubano dell’Arte e dell’Industria Cinematografiche (ICAIC), la prima istituzione culturale creata dalla Rivoluzione, nel marzo del 1959. L’ICAIC promuove ed organizza importanti manifestazioni, fra tutte il Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano che si svolge all’Avana dal 2 al 12 dicembre. La passione dei cubani per il cinema è nota ed ha origini antiche. La capitale cubana è infatti una delle prime città latinoamericane ad accogliere, il 15 gennaio 1897, quella novità tecnologica chiamata Cinematografo, introdotta a Cuba da Gabriel Veyre, rappresentante dei fratelli Lumiére. La prima funzione pubblica fu rappresentata il 24 febbraio dello stesso anno in Prado 126, tra San José e San Rafael. Qualche giorno prima, lo stesso Veyre aveva filmato nella caserma dei pompieri dell’Avana la prima pellicola girata a Cuba, di un solo un minuto, ed intitolata "Simulacro de un incendio". Quello che viene definito “il primo tentativo cinematografico reale a Cuba” è del 1906 e lo filma invece il cubano Enrique Díaz Quesada. La storia del cinema cubano continua, ma la vera svolta si ha con la Rivoluzione. Con la legge 169, nasce l’ICAIC, diretta da Alfredo Guevara, dove collaborano autori di grande spessore tra i quali Tomás Gutiérrez Alea (Titón) autore dei famosi Memorias del Subdesarrollo (Memorie del sottosviluppo, protagonista Sergio Corrieri) e Fresa y Chocolate (Fragola e Cioccolato, con Jorge Perrugorria), Santiago Álvarez ed il maestro Leo Brower che alla guida del Gruppo di Sperimentazione Sonora accolse musicisti del calibro di Pablo Milanés e Silvio Rodríguez. Ma la passione dei cubani per il cinema persiste ai giorni nostri, basta vedere quante persone aspettano fuori dalle sale ad ogni nuovo film e quanti studenti arrivano da tutto il mondo per imparare quest’arte alla Scuola Internazionale del Cinema di San Antonio de los Baños, fondata da Gabriel García Marquez e Fernando Birri.

26 maggio 2008

Si avvicina la "temporada ciclonica"

(Fidel Castro e José Rubiera in una foto del 2004)

Tra appena 5 giorni, il 1 giugno, avrà inizio ufficialmente la “stagione ciclonica 2008”, che si estenderà fino al 30 novembre.
José Rubiera Torres, direttore del centro pronostici dell’Istituto di Meteorologico di Cuba, ha annunciato che, nel corso della stagione, ci potranno essere cicloni “più intensi e piovosi”, anticipando che il primo si chiamerà “Arthur”, secondo la lista alfabetica dei nomi scelti per identificarli.
Lo scorso anno, fortunatamente, nessun forte urgano ha toccato Cuba. Personalmente, spero lo stesso anche per l'anno corso.
Intanto, lo scorso fine settimana, per mettere a punto la macchina operativa della protezione civile, si è svolta l’Esercitazione Meteoro 2008.
In vista dell’imminente stagione ciclonica è cominciata anche la messa in sicurezza di alberi e linee elettriche. Proprio le operazioni di potatura di un’enorme ceiba (un albero che supera i 30 metri di altezza), realizzate con l’ausilio di una grande gru
a pochi passi da casa mia, ci ha lasciati, sabato, dalle 9 alle 14 senza elettricità. Con il caldo di questi giorni, avere ventilatori e condizionatori spenti non è stata sicuramente una bella esperienza.

24 maggio 2008

Linea y 12

(Calle Linea y 18 Foto Kaloian)
Nella bellissima Avana, esistono molti angoli importanti e conosciuti. Quello tra Linea y 12 rappresenta per molti un’alternativa per raggiungere i comuni occidentali di questa estesa metropoli. Chi viaggia in macchina può infatti percorrere tutto il Malecon, ma può anche entrare a Linea dove, fin dal primo semaforo, le persone in attesa di un passaggio gli domanderanno: “Sigue por el tunel? Llega hasta 12?” In effetti, attraversando il tunnel di Linea, oltrepasserete il confine tra il comune di Plaza ed entrerete in quello di Playa, con l’alternativa di proseguire per 7.ma o 5.ta oppure proseguire fino a Marianao per 31. Se invece siete a piedi, per Linea passeranno i nuovi autobus cinesi delle linee P1 e P5 che offrono le stesse possibilità, oppure potrete aspettare i numerosissimi taxi collettivi dove i “boteros” chiedono 10 pesos cubani fino al tunnel, ma una volta passato, raddoppiano. Se arrivate a fine corsa, al paradero di Playa per esempio, prendendo un taxi collettivo dall’Avana Vecchia, avrete percorso quasi 20 chilometri con 20 pesos cubani. Per molti si tratta di un’alternativa conveniente, sebbene non economica se utilizzata tutti i giorni, e vedrete quindi molte persone che al passaggio di un antico “almendron” americano, di un Lada o di una moderna macchina europea o asiatica, indicheranno con la mano a destra, cioè l’intenzione di andare a Playa, o a sinistra, perché vogliono proseguire per Marianao. Linea y 12, diventa quindi importante, perché offre la possibilità di salire verso Calle 23 e la necropoli di Colón e la parte alta del Vedado o scendere nuovamente verso il Malecon e, come dicono gli abitanti di questo grande quartiere, tornare all’Avana. In ogni caso, sia in macchina, a piedi o su un autobus, non perdetevi il paesaggio eclettico di Linea, con le sue case coloniali, anni ’50 e, proprio nell’ultima parte, anche in stile andaluso, un ricordo dei loro antichi proprietari.

23 maggio 2008

L'Avana, Prado y Neptuno ieri ed oggi...

Ecco due foto dell’Avana, scattate ad oltre 50 anni di distanza, che ritraggono l’incrocio tra il Prado e calle Neptuno.
L’edificio sulla sinistra, dal 1885 ospita l’Hotel Telegrafo che, in precedenza, si trovava in calle Amistad.
Di fronte all’hotel, sulla destra, da diversi anni, è aperto il ristorante italiano “Prado y Neptuno”. Ci sono stato una sola volta, ma la pizza non era niente male!
Intanto la famiglia di “Pensieri Avaneri” cresce! Tra qualche giorno, infatti, conterà anche con gli "appunti randagi" di un altro italiano residente a Cuba.

Buon fine settimana a tutti!

(foto Koloian)

22 maggio 2008

Chef Smith: la cucina tropicale afrodisiaca

Qualche giorno fa, all’Avana, nella libreria di fronte al Capitolio, ho comprato un libro del famoso chef cubano Gilberto Smith, dall'interessante titolo “Fuego al Fuego: cocina tropical afrodisiaca”.
Per chi non lo conoscesse, Gilberto Smith è sicuramente il cuoco cubano più famoso nel mondo. Ambasciatore gastronomico di Cuba, membro di numerose associazioni internazionali, è chiamato il “Mago delle Salse”.
Ha cucinato, tra i tanti, per Fidel Castro, Juan Carlos I, Gabriel García Márquez, Alejo Carpentier, Jacques Chirac, Francois Mitterrand, Leonid Brežnev, Mikail Gorbaciov, Alicia Alonso e per la nostra Claudia Cardinale.
Prima del 1959 era il cuoco del mafioso Meyer Lansky, mentre il generale Fulgencio Batista lo corteggiò – senza successo - per averlo come primo cuoco al Palazzo Presidenziale.
Tante le ricette “afrodisiache” proposte da Smith, alcune semplici altre molto elaborate. Vi propongo oggi una delle più facili...

AGUACATES DEL GRAN GUSTO (6 persone)

- 3 avocado maturi, ma sodi

- 2 patate di media grandezza

- 1 mazzo di fagiolini

- 1 cipolla grande

- 1 peperone rosso

- 2 uova sode

- 3 spicchi d’aglio grandi

- 1 tazza di maionese

- 2 cucchiai di aceto

- un cucchiaino di pepe nero macinato

- ½ cucchiaino di sale

- 2 fette di prosciutto cotto (opzionale)

Calcola la metà di un avocado per ogni persona. Taglialo in due, secondo la lunghezza. Prepara una combinazione con tutti i vegetali precedentemente bolliti – patate e fagiolini – e i crudi – cipolla, aglio e peperone – tagliati alla giardiniera. Aggiungi la maionese, l’aceto, il pepe, il sale e le uova sode precedentemente schiacciate. Con il composto, riempi ogni metà di avocado nel vuoto lasciato dal seme. Puoi aggiungere del prosciutto tagliato a listarelle. Può essere servito come antipasto o al posto dell’insalata.

21 maggio 2008

L'Avana: el Caballero de Paris

Chi ha visitato l’Avana Vecchia avrà notato, nelle immediate vicinanze del Convento di San Francesco di Assisi, la statua di uomo dalla folta barba e la lunga chioma. E’ il Caballero de Paris.
Il suo vero nome era José Maria Lopez Lledìn ed era arrivato all’Avana, proveniente dalla Spagna, il 10 dicembre 1913, all’età di 12 anni, a bordo della nave tedesca “Chemnitz”.
Era un “vagabondo stravagante”, molto conosciuto nell’Avana degli anni '50. Girava la città salutando tutti e parlando di tutto, dalla filosofia alla politica.
«Il Caballero non chiedeva elemosina, accettava soldi solo dalle persone che conosceva, alle quali, a sua volta, dava un regalo», racconta la giornalista Mireya Castañeda.
Incerta l’origine del suo soprannome, legata in parte ai lunghi capelli, alla barba e al modo di vestire, che ricordavano un cavaliere d’altri tempi.
«Il Caballero fu sempre evasivo, una volta diceva che derivava da una novella francese, un’altra che avevano cominciato a chiamarlo così nel “Marciapiede del Louvre», continua ancora Castañeda.
C’è chi dice che, per un tempo, da giovane, lavorò nel ristorante “Paris” e che i clienti avevano cominciato a chiamarlo il “Caballero de Paris”.
I suoi problemi mentali ebbero origine negli anni '20, quando fu ingiustamente detenuto nel Castillo del Principe.
Dopo 50 anni di vagabondaggio per la città, le autorità preoccupate per il suo stato di salute, nel 1977, lo ricoverarono all’Ospedale Psichiatrico di Mazorra, L’Avana.
Il Caballero morì l’11 giugno 1985, prima di esalare l’ultimo respiro – raccontarono i medici – disse: «Già non sono più il Cavaliere di Parigi. Questi non sono tempi per aristocratici».
La statua che lo raffigura camminando, inaugurata nel 2001 e a cui la gente tocca la barba come augurio di buona fortuna, è opera dello sculture cubano José Villa Soberon.

20 maggio 2008

L'Avana: il ponte dell'Almendares

Chi ha visitato l’Avana sicuramente conosce il ponte che, al Vedado, passando sul fiume Almendares, unisce in direzione Marianao calle 23 con l’avenida 41.
Il ponte fu progettato nel 1905, quando Emilio Nuñez, generale dell’Esercito Libertador, era il governatore della città.
Il secondo intervento nordamericano a Cuba, su richiesta dell’allora presidente Tomas Estrada Palma, ostacolò l’inizio dei lavori che cominciarono solo il 1 dicembre 1908, quando era governatore il generale Ernesto Asbert.
«L’opera disponeva di un finanziamento iniziale di 179.482 pesos, ma variazioni in corso d’opera fecero aumentare il costo finale di 80mila pesos in più», racconta il giornalista cubano Ciro Bianchi Ross.
Nell’agosto del 1910, l’Havana Electric fu autorizzata ad istallare un doppio binario per il transito dei tram. La linea rimase attiva fino al 1952, quando il servizio fu sospeso e il ponte fu ampliato e ripavimentato (come si vede nella foto).
Nel 1921, sempre sul fiume Almendares, fu inaugurato il ponte di Pote, per collegare il Vedado con la Quinta Avenida di Miramar.

16 maggio 2008

L'Avana rende omaggio al cinema italiano

L’Avana rende omaggio a due grandi del cinema italiano: Anna Magnani e Giuseppe Tornatore.
La Sala Video Charlot, calle 23 e/ 10 e 12, al Vedado, in occasione del centenario della nascita della grande attrice italiana Anna Magnani, proietterà, tutti i giorni, da domenica 25 a sabato 31 maggio, alcuni dei suoi indimenticabili film: Roma Città Aperta, L’Amore, Bellissima, Mamma Roma e Roma.
Il Cinema Chaplin, da martedì 20 a venerdì 23 maggio, sempre in calle 23 e/ 10 e 12 (è la stessa struttura), dedicherà il ciclo “Registri Contemporanei” al nostro Giuseppe Tornatore. Saranno proiettati i film Nuovo Cinema Paradiso (versione integrale con 51 minuti in più), Una pura formalità, La leggenda del pianista sull’oceano (tra i miei preferiti) e Malena.
Tutti i film, sia della Magnani sia di Tornatore, saranno proiettati in lingua italiana con sottotitoli in spagnolo.

Dispiace che nessuno dei due eventi sia stato patrocinato dalla nostra Ambasciata. Tra i ringraziamenti degli organizzatori figura, invece, quella del Messico.
Spero proprio di riuscere a trovare un pò di tempo per andarci...

15 maggio 2008

L'Avana del '50: il Cabaret Montmartre

L’Avana degli anni ’50 aveva numerosissimi centri notturni tra cabaret, casinò e circoli sociali. Alcuni, come il Tropicana e il Parisienne, sono ancora in funzione ai nostri giorni.
In questa occasione scrivo del Cabaret Montmartre, di cui, tempo fa, un amico del blog mi chiedeva informazioni.
Il Montmartre si trovava in 23 y P, al Vedado, aveva 3 bar, un ristorante e casinò.
Il proprietario, ufficialmente, era il deputato Indalecio Pertierra, che inoltre controllava l’Oriental Park, o Ippodromo di Marianao, e il ristorante Jocky Club, dove spesso pranzava il noto mafioso Meyer Lansky.
La giornalista Katherine Hirschfeld, nel suo libro “
Health, Politics, and Revolution in Cuba Since 1898”, scrive «Meyer Lansky e i suoi subordinati controllavano i casinò del Jocky Club e del Cabaret Montmartre insieme a cubani come il parlamentare Indalecio Pertierra».
Ma i rapporti con la mafia venivano da lontano. «
Lucky Luciano e Frank Costello – svela la giornalista – pagarono al congressista Indalecio Pertierra una tangente di 50.000 dollari per il casinò dell’Hotel Presidente».
Sempre Pertierra, dopo un fallito attentato a Lucky Luciano nel dicembre del 1946, ottenne che la Polizia del Palazzo Presidenziale assegnasse al capo di tutti i capi due guardaspalle.
Ritorniamo, però, al Montmartre. Gli ospiti del locale, mentre ascoltavano l’esibizione di orchestre, cantanti o spettacoli musicali - solitamente due, il primo alle 22.30 e l’ultimo alle 1.30 - potevano cenare o fare spuntini veloci. Da un menù dell’epoca leggiamo che un “sandwich di caviale” o “l’aragosta alla Newburg” costavano 1,25 $, mentre il “sandwich club” 0,90 $.
Tanti musicisti e cantanti famosi si esibivano al Montmartre, sia cubani, come
Tata Güines, sia stranieri, come la francese Edith Piaf, che si esibì dal 25 gennaio al 7 febbaio 1957. Per l’occasione, lo spettacolo in diretta dal Montmarte venne trasmesso dall’emittente CMQ, nel corso del programmaJueves de Partagàs”.
Pochi mesi prima, un fatto di cronaca aveva chiamato l’attenzione sul noto locale. Il 27 ottobre 1956, mentre usciva dal Montmartre, era stato giustiziato, dai componenti del
Directorio Revolucionario, il colonnello Antonio Blanco Rico, allora capo del Servicio de Inteligencia Militar (SIM) di Batista.

14 maggio 2008

Vicini all'Avana...

Tra i primi posti dell’italiche liti condominiali ci sono: rumori ed odori molesti, l’automobile parcheggiata fuori spazio e i balconi che gocciolano. Lo riferisce oggi il Corsera nell'articolo «Guerre di condominio», riprendendo la speciale classifica stilata ad hoc dall’ANAMI, l’Associazione Nazional-europea Amministratori d’Immobili.
In una simile classifica, anche a Cuba, i rumori conserverebbero la pole position.

All’Avana, lo premetto, non vivo in un condominio ma, vista le vicinanze con le altre case, gli effetti sono simili. Con i miei vicini cubani non ho avuto, fino ad ora, nessun tipo di problema. Sono sempre gentili, affabili e disponibili.

Tre di loro, però, ogni week-end, si impegnano in una singolare gara. Il vincitore è chi con il volume del suo stereo copre quello degli altri. E giù decibel e decibel di reggaeton da un lato, di salsa da un altro ed io nel mezzo...

La cosa – vi assicuro – non è per nulla piacevole. Il volume, o meglio i volumi, così alti, mi hanno costretto, alcune volte, a dover chiudere porte e finestre per poter seguire un film alla tv. Situazione che, con il caldo degli ultimi giorni - domenica all'Avana sono stati registrati ben 34 gradi - diventa ancora più fastidiosa.

Per fortuna, tra pochi giorni, monterò il condizionatore... e almeno un problema lo risolvo!

12 maggio 2008

L'Avana: il trasporto pubblico

Un amico del Blog mi ha chiesto, sul Forum Barrio de Cuba, alcuni chiarimenti sui trasporti pubblici dell’Avana. Eccoli qui.
Per tutti gli autobus di linea, articolati o non, il costo del biglietto è di 40 centesimi in moneta nazionale. Prima, i vecchi camellos costavano 20 centesimi.

Non esistono prevendite né macchine obliteratici, il biglietto, negli autobus non articolati, contrassegnati esclusivamente da numeri, si compra direttamente dal bigliettaio a bordo, come era anni fa dalle nostre parti.

Nei nuovi camellos, i bus articolati distinti da una P e un numero, i 40 centesimi vanno versati in una cassetta posta al lato del conducente. Dimenticate il resto se non avete l'importo esatto.
Ci sono poi i TaxiBus, autobus in funzione su tratte fisse, che fanno un minor numero di fermate con un tempo di percorrenza minore, il cui costo è di 1 peso, da pagare, in questo caso, al conducente.
L’ultima novità, come scrivevo qualche tempo fa, sono i Taxi Ruteros, taxi collettivi da 18 posti, il cui costo, indipendentemente dal percorso, è sempre di 5 pesos da pagare al conducente.
Le notizie sui trasporti pubblici della capitale si possono consultare sul sito della Tribuna de la Habana.

09 maggio 2008

Il lato positivo delle cose

Ieri pomeriggio, ore 16 cubane, uscito dal lavoro, ho preso al volo, o quasi al volo prendeva me, alla fermata di Cerro y Boyeros dell’Avana, uno dei nuovi “camellos” articolati della cinese Youtong, un P14 che circola sulla tratta San Augustin – Parque de la Fraternidad.
Temperatura esterna 32 gradi, umidità vicina all’80%. L’autobus – a dirvi la verità – non era pieno: era stracolmo. Si sarebbe detto popolarmente dalle mie parti, pieno come un uovo di papera. Sarebbero potute entrare, in più, solo 5 mosche, 4 zanzare, 3 moscerini e 2 formiche. Lo prendo quasi tutti i giorni ma è la prima volta che lo vedo così pieno.

Provate ad immaginare le condizioni interne. Se non ci riuscite ve lo spiego io: temperatura incalcolabile, forse vicina al punto di fusione del tungsteno, umidità relativa al 100%, numero di persone troppe!
Dopo 7 fermate, circa mezzora di viaggio con un gomito nella schiena ed uno zainetto nello stomaco, sono sceso alla Plaza de Marianao completamente inzuppato, come appena uscito da una sauna. Con i 32 gradi dell’esterno, quasi avevo freddo!
Il trattamento in sauna rodante, con tanto di musica, gomito e zainetto, mi è costato solo un peso, quanto avrei speso in una SPA italiana…? No es facil!

07 maggio 2008

L'Avana, l'acquedotto de Albear

Nell'Avana del 1870, i due acquedotti esistenti, la Zanja Real e il Ferdinando VII, inaugurato pochi decenni prima, erano insufficienti per il rifornimento idrico della città che cresceva a ritmi vertiginosi. Si rese necessaria l’inaugurazione di una terza opera idraulica, che fu affidata al Generale avanero don Francisco de Albeard, Brigadiere del Corpo d’Ingegneri Reali, Vice presidente dell’Accademia Reale di Scienze Mediche, Fisiche e Naturali dell’Avana e membro di diverse ed importanti istituzioni d’Europa ed America.
Il progetto conquistò la Medaglia d’Oro all’Esposizione Universale di Parigi nel 1878, quale Opera Maestra dell’Ingegneria Universale del XIX secolo.
Inaugurato nel 1893, l’acquedotto de Albear è stato sottoposto ad ampliamenti nel 1908-14, 1925-31, 1947-48. Grazie al finanziamento ricevuto dall’Agenzia Spagnola di Cooperazione Internazionale, nel 2000, sono cominciati i lavori di recupero ed il 22 luglio 2002 è stato inaugurato per la seconda volta.
Oggi, con oltre 100 anni, questa meraviglia dell’ingegneria cubana continua a svolgere il suo compito, fornendo il 12% dell’acqua che consuma la popolazione dell’Avana. Da qualche mese l'Acquedotto de Albear è stato dichiarato Monumento Nazionale.

06 maggio 2008

Cuba: un sigaro da guinness

Il record del sigaro più grande del mondo non poteva non appartenere ad un cubano. Il detentore, infatti, è l'avanero Josè Castelar Cairo, detto Cueto, che, tre anni fa, ha prodotto un sigaro - ascoltate bene - di ben 20,41 metri di lunghezza!
Cueto, 64 anni, che lavora come "torcedor" nel negozio specializzato in sigari cubani della Cabaña, non contento dei suoi tre primati inseriti nei Guinnes (11,04, 14,80 e 20,41 metri), ha deciso di superarsi nuovamente e tentare l’ennesimo record!
Sede della sfida - già in corso da sabato scorso - è il Padiglione n. 3 dell'antica fortezza di San Carlos de la Cabaña, L’Avana, dove contestualmente si sta svolgendo la Fiera Internazionale del Turismo FITCUBA 2008, alla quale l'Italia è il paese invitato. I visitanti della FIT potranno anche ammirare Cueto al lavoro, mentre i notai
londinesi della casa editrice del libro controllano sul posto lo svolgimento della sfida, raccogliendo dati, foto e dettagli del sigaro per poi inviarli a Londra.
Il tabacco utilizzato per l’Habano Universal, questo il nome del sigaro, proviene dalle famose fattorie di Vueltabajo (Pinar del Rio) e il campione sarà aiutato da due assistenti. La parte più difficile dell'impresa - ha spiegato Cueto - sarà sistemare la "capa" (la parte esterna) al sigaro gigante", operazione che comincerà domani per finire solo venerdì. In bocca al lupo!

Cueto ha stabilito il nuovo record con un sigaro di 45,38 metri, impiegando ben 42 chilogrammi di tabacco delle fattorie di San Juan e San Luis, Pinar del Rio, e "capas" regalate dalle note fabbriche di sigari Partagas e H. Upman. Auguri! (Aggiornato il 9 maggio)