31 ottobre 2008

Nostalgia in salita.

Se i pensieri avaneri sono anche una disposizione dell'animo, e gli amici che leggono questi appunti lo dimostrano, allora mi sento di scrivere questo pezzo lontano da Cuba, con il cuore in salita. La Rampa, il tratto di calle 23 che parte da Infanta ed arriva a L, cioè i 500 metri in pendenza che vanno dal Ministero del Commercio Estero all'hotel Habana Libre, è uno dei luoghi più conosciuti della capitale di tutti i cubani, come dice il famoso cartellone prima del Tunnel.
Un luogo emblematico che ebbe il suo sviluppo negli anni '40, se si pensa che agli inizi del secolo era una zona dove imperversavano ancora le mareggiate e le uniche costruzioni che si vedevano nelle foto d'epoca erano gli edifici del cabaret Montmartre e dell'Hotel Nacional, non propriamente sulla Rampa, quelli dell'attuale Ministero del Lavoro e dell'ormai scomparso Alaska.
All'angolo di 23 e L, dove ora si trova la gelateria Coppelia, fino al 1954 ha prestato i suoi servizi l'ospedale Reina Mercedes. Mentre di fronte all'ospedale, percorrendo L, in quello che è oggi il parcheggio di automobili vicino al cinema
Yara, si trovava invece la casa del generale Alberto Herrera, capo dello Stato Maggiore dell'Esercito dal 1922 fino alla caduta di Machado, avvenuta nel 1933.
Lo sviluppo della zona avvenne alla morte di Bartolomé Aulet, proprietario di gran parte dei terreni, quando suo nipote Evelina, contravvenendo alle disposizioni dello zio, vendette l'enorme fortuna. Tra gli imprenditori che edificarono nella zona, incontriamo anche il nostro connazionale Amedeo Barletta, che con la sua agenzia AMBARMOTORS fu il rappresentante della General Motors a Cuba, con appunto sede nell'edificio dell'odierno Ministero del Commercio Estero. Durante la seconda guerra mondiale, in base alle disposizione nei confronti dei cittadini dei paesi appartenenti all'Asse, fu espulso dal paese, ma nel 1946 ritornò a Cuba intraprendendo molteplici attività economiche, soprattutto nel campo dell'informazione. Era infatti uno dei concorrenti dei fratelli Mestre che costruirono sulla Rampa il famoso edificio Radio Centro, oggi sede della televisione cubana, ed il cinema Yara, l'ex Wagner, inaugurato con il film Night and Day. L'entrata costò allora 10 pesos, mentre oggi ne vale 5.
Da quel momento, questa strada in salita vide nascere numerosi edifici e condomini, come il Ritiro Medico con i suoi murales dipinti da Wilfredo Lam, ristoranti e locali notturni, agenzie bancarie e pubblicitarie. La costruzione attualmente occupata dagli uffici delle compagnie aeree era un centro commerciale dove esposero gli artisti del gruppo de Los Once, che rivoluzionarono l'arte plastica contemporanea. Nel negozio La California, Frank País, la settimana prima del suo assassinio, impartì gli ordini del Movimento 26 Luglio ai suoi compagni.
La Rampa è una strada speciale, basta osservare i suoi marciapiedi di granito, lastricati di pitture o fermarsi a guardare il Pabellón Cuba. Fu costruito in 70 giorni su progetto degli architetti Juan Campos ed Enrique Fuentes che pensarono ad un'opera ariosa, immersa tra la vegetazione, che sfruttasse la naturale pendenza e prospettiva della zona. L'inaugurazione avvenne nel 1963, in occasione del Congresso Mondiale degli Architetti, a cui parteciparono circa 2000 professionisti del settore. La nota di colore è che il battesimo di questa importante opera fu fatto con una “tremenda rumba” e perfino gli architetti ballarono accodandosi alla comparsa che scendeva la Rampa, mentre musicisti come Pacho Alonso suonavano lungo il percorso.
In questo momento a Bozen il termometro segna 6 gradi e piove, per fortuna ci sono i pensieri avaneri
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28 ottobre 2008

28 ottobre 1962 Fine crisi dei missili a Cuba


Il 28 ottobre 1962 finisce la crisi dei missili di Cuba, iniziata tredici giorni prima dopo la scoperta da parte degli aerei spia americani di batterie di missili nucleari sovietici sull'isola e in seguito all'avvicinamento politico tra il regime di Fidel Castro e l'Unione Sovietica di Nikita Krusciov. Il presidente americano John Kennedy chiede lo smantellamento immediato delle rampe e il ritiro dei missili; l'isola viene posta in stato di quarantena dalla flotta americani. Krusciov prende tempo ma poi cede. I missili vengono ritrirati. Il mondo tira un sospiro di sollievo, mai nella storia della guerra fredda si è sentito così vicino alla terza guerra mondiale; durante la crisi: la miglior performance presidenziale di Kennedy, particolarmente dopo la disastrosa conduzione della tentata e fallita invasione di Cuba da parte degli esuli oppositori di Castro nell'aprile precedente. (La Stampa)

23 ottobre 2008

Discendenti italiani a Cuba

Più volte, nei nostri post, abbiamo fatto riferimento alla presenza italiana a Cuba. Finalmente, sul modello delle già esistenti associazioni Canaria, Asturiana, Gallega, ecc. sta per nascere quella che riunirà tutti i discendenti dei nostri compatrioti che, nel corso dei secoli, hanno lasciato l'Italia per trasferirsi a Cuba.
Sabato 1 novembre, si terrà all'Avana, presso il Palazzo delle Belle Arti, la riunione del "Gruppo di Discendenti ed italiani residenti a Cuba" per discutere ed approvare il progetto degli Statuti dell'Asociacion Cuba-Italia, promossa dall'amico Ernesto Marziota, professore universitario d'origini calabresi, e che sarà intitolata a Miguel A. D'Estefano Pisani, insigne giurista e Premio Nazionale delle Scienze Sociali a Cuba, di cui parleremo nei prossimi giorni.
Nel corso della riunione saranno resi noti i anche preparativi della "Mostra Fotos de familias italo-cubanas", che sarà allestita in occasione della XI Settimana della Cultura Italiana a Cuba.
Alla riunione non potrò partecipare, ma sicuramente non mancherò alla Mostra.

22 ottobre 2008

Vacanze in Italia

Finalmente in Italia! Nella nottata tra lunedì e martedì, dopo un lunghissimo viaggio - con ben 8 ore di attesa a Madrid - finalmente sono arrivato in Italia. Dopo un anno, riabbracciare i familiari e gli amici più cari è davvero una gioia immensa, anche la maggioranza delle attenzioni - come logico - sono state riservate al piccolo Giovannino!
Nota gastronomica: finalmente ho potuto mangiare una pizza degna di tale nome, con tanto di mozzarella di bufala. Quella della foto, mi sembra ormai un incubo!
Ho avuto modo di sentire telefonicamente Stefano, anche lui adesso in Italia, ma molto più al nord (quasi Austria), che, nonostante gli impegni familiari, sta preparando un post sul cuore del Vedado...

17 ottobre 2008

Finalmente le ferie!!!

Finalmente le vacanze e si ritorna in Italia!!! Dopo un anno di lavoro e di assenza dal suolo patrio, domenica sera parto dall’Avana, accompagnato da moglie e pupo, per far rientro, seppure per soli 20 giorni, nella bellissima provincia di Salerno…
Ho proprio bisogno di “staccare un po’ la spina” e poi, motivo di particolare gioia, Giovannino finalmente conoscerà la nonna italiana, gli zii e le zie!

16 ottobre 2008

Ufo all'Avana!!!

Sempre alla ricerca di curiosità o fatti interessanti, oggi vi propongo un avvistamento di ufo all'Avana, con tanto di foto. La vicenda risale al maggio del 1956 e fu pubblicata dal mensile "Gente", nel numero di giugno, con le foto scattate il giorno del presunto avvistamento.
Diverse telefonate avevano segnalato alla redazione del mensile la presenza di strani oggetti volanti, nell'area dell'allora in costruzione Piazza della Repubblica, oggi della Rivoluzione.
Ma leggiamo l'articolo: «Una telefonata alla redazione di Gente. Sembrava una chiamata delle tante, ma non lo era. Esattamente alle 12 di sabato 17 (maggio 1956) la telefonista sorrideva con il ricevitore all'orecchio. Chi telefonava assicurava che i marziani stavano invadendo l’Avana…»
Dopo cinque minuti, un'altra telefonata segnala lo stesso fatto: «
È qui, vicino la rivista. Sulla Piazza della Repubblica ci sono numerosi dischi volanti».
Si recano così sul posto un giornalista ed il fotografo.
«Non c’erano molte persone. Alcuni lavoratori ed un gruppo di passanti segnalavano sorpresi al cielo. Effettivamente, a circa mille piedi d’altezza, piccoli oggetti si movevano lasciando dietro di loro una scia luminosa.
- Quello che si vede è il riflesso del sole sul monumento a Martí o i vetri della Corte dei Conti (attuale sede del Ministero dell’Interno), segnalava un incredulo.
Gli oggetti erano scomparsi e si vedeva solo il cielo azzurro, interrotto a tratti da leggere nuvole passeggere, mentre il sole di mezzogiorno si faceva sentire sempre di più».
All'improvviso, però, mentre
il fotografo scatta alcune foto, ritornano i dischi volanti.
«Sembravano una macchia scura in lontananza. Improvvisamente, ad una velocità vertiginosa il disco è sceso direttamente sul Monumento a Martí. Si avvicinava sempre di più, senza quasi lasciare tempo al fotografo di scattare foto», scriveva il giornalista.
«Quando già il violento impatto con il Monumento a Martí sembrava imminente, lo strano oggetto, che poteva identificarsi con una piccola sfera schiacciata alle due estremità, lanciò un nuovo raggio luminoso, per scomparire all'orizzonte, davanti al nostro sguardo sopreso».
Nessuno ci dirà mai se era semplicemente una bufala giornalistica, sembrerebbe certo però che gli UFO preferiscono il mese di maggio per visitare Cuba e L'Avana. L'ultimo avvistamento, infatti, risale all'8 maggio 2004, come testimonia la nota "
Avvistamento UFO a L'Avana", dell'autorevole agenzia di stampa cubana Prensa Latina. Non hanno tutti i torti: giugno, luglio ed agosto sono eccessivamente caldi!

15 ottobre 2008

Tutta la vita davanti

Ieri sera, come sperato, sono riuscito ad andare alla proiezione del film "Tutta la vita davanti", per l'innaugurazione della Mostra del Giovane Cinema Italiano, che si svolgerà fino a domenica 19 ottobre, presso il Cinema Riviera dell'Avana.
La sala era veramente piena, tantissimi cubani e pochi italiani. Come annunciato erano presenti il regista Paolo Virzì, la bravissima e bellissima attrice Micaela Ramazzoti, il presidente della Medusa Film, Carlo Rossella, l'ambasciatore Domenico Vecchione, Gaetano Blandini, Direttore Generale per il Cinema del nostro Ministero della Cultura, Daniele Lorenzi dell'ARCI e Greta Barbolini dell'UCCA.
Un film molto bello che -
anche se solo emotivamente - mi ha riportato per alcuni istanti in Italia, dalla quale ormai manco da quasi un anno.

13 ottobre 2008

L'Avana, Mostra del Giovane Cinema Italiano

Il Cinema Riviera, nella centralissima calle 23 tra G e H del Vedado, da domani fino a domenica 19, ospiterà la "Muestra de Cine Joven Italiano", dedicata all'opera del nostro registra Paolo Virzì.
Nel corso della kermesse, promossa dall’Istituto Cubano dell’Arte ed Industria Cinematografica, dal nostro Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’Unione Circoli Cinematografici ARCI, saranno proiettati i seguenti film diretti da Paolo Virzì: Tutta la vita davanti, la Bella Vita, Ferie d’Agosto, Caterina va in città, Ovosodo, Baci e Abbracci e My name is Tonino.
Saranno proiettati inoltre i film-documentari: Parole Sante (di Ascanio Celestini), Vogliamo anche le rose (di Alina Marazzi), Il sibilo lunga della taranta (di Paolo Pisanelli), Improvvisamente l’inverno scorso (di Gustav Hofer e Luca Ragazzi) e Madri (di Barbara Cupisti).
L’inaugurazione che si terrà domani 14 ottobre, alle 20.30, con la proiezione di “Tutta la vita davanti” e vedrà la parteciperà anche del registra Paolo Virzì. Cercherò di non mancare, visto che – proprio oggi – mi hanno regalato due biglietti.
Sul sito CUBACINE è possibile consultare il programma completo della Mostra.

09 ottobre 2008

Cuba, cooperazione.

Nei giorni scorsi ho partecipato per lavoro ad un’iniziativa molto interessante riguardante la cooperazione internazionale.
È stato il II Incontro Internazionale del PDHL (Programma di Sviluppo Umano Locale), in occasione dei 10 anni della sua fondazione. Questo organismo è un programma congiunto del Governo (il MINVEC soprattutto, cioè il Ministero per l’Investimento Straniero e la Collaborazione Economica) e del PNUD (il programma per lo sviluppo dell’ONU) di Cuba.
L’iniziativa è iniziata nel 1998 come strategia delle Nazioni Unite per accompagnare l’impegno delle autorità nazionali. In pratica il PDHL favorisce il coordinamento della cooperazione internazionale, a sostegno dei processi di sviluppo prioritari, contribuendo al raggiungimento degli Obbiettivi di Sviluppo del Millennio in ambito locale. Gli otto punti che si sono prefissati nel settembre del 2000 i 189 leader internazionali sono d’eliminare la povertà estrema e la fame, raggiungere l’educazione elementare universale, promuovere l’uguaglianza tra i sessi e l’autonomia della donna, ridurre la mortalità infantile, migliorare la salute materna, combattere l’HIV/AIDS, la malaria ed altre malattie, garantire la sostenibilità ambientale, incoraggiare un’associazione globale per lo sviluppo. Tutto questo entro il 2015, riducendo le disuguaglianze esistenti tra, ed all’interno dei paesi.
Il programma del PDHL a Cuba è stato un esempio positivo, presente in 8 province e 60 comuni, con quasi 1000 progetti di cooperazione decentrata con organismi stranieri. L’Italia fa la sua bella figura ed all’incontro hanno parte diversi connazionali, tra cui i rappresentanti della Zona del Cuoio, quella tra Firenze e Pisa, sempre impegnati all’Avana Vecchia. I loro contributi sono infatti destinati alla riabilitazione del centro storico avanero, con progetti di laboratori per insegnare un mestiere ai giovani, aiuti alle scuole (tra cui la Carlos Manuel de Cespedes di calle Cuba, dove mia figlia più grande ha frequentato i primi tre bellissimi anni di scuola), la creazione di una ludoteca, il sostegno agli anziani (o meglio agli “adulti maggiori”, come li chiamano qui) nell’ex convento di Belen.
A proposito di edifici sacri recuperati per altri usi, voglio sottolineare il magnifico dove si è svolto il congresso. Questo edificio, sito in calle Aguiar 402 angolo con Obrapía, fu edificato nel 1693 come Oratorio, dopodichè, nel 1751, per un breve periodo fu adibito alle funzioni; dal 1884 diventò sede della Società Economica degli Amici del Paese, condividendo lo spazio con altre funzioni di carattere educativo e culturale.
Nel 1923 cambia completamente, diventando proprietà del “Banco del Commercio”. Come ci segnala l’attento ricercatore Guillermo Jiménez nel suo voluminoso “Los proprietarios de Cuba
1958” (Ciencias Sociales, 2006), questo istituto era stato da poco creato da José Ignacio De La Cámara O’Reilly dopo aver ristrutturato nel 1919 l’ex banca di suo suocero, la “Hijos de R. Argüelles”. Dopo esserne diventato vicepresidente, riuscì a salvarla dalla bancarotta dovuta alla crisi del ’29 e dal 1935 ne fu il presidente ed il secondo maggior azionista dopo i fratelli Solis Alió, i principali proprietari. Nel 1954 il “Banco del Commercio” si fonda con la “The Trust Company of Cuba” nella più famosa manovra bancaria dell’epoca. I vecchi azionisti entrano nel consiglio d’amministrazione, presieduto dal proprietario Agustín Batista González Mendoza, uno dei personaggi più ricchi e sicuramente il più importante banchiere di Cuba.
Il suo istituto viene segnalato tra i primi 500 al mondo, con 26 succursali e 800 impiegati. Non a caso la sua sede è in Obispo n.257, in quella che può essere definita la City dell’Avana del tempo: non distante si trovavano la Borsa e l’edificio della potente “The Royal Bank of Canada”, sita in Aguiar N.367. Questa imponente struttura, in via di ristrutturazione, guarda ora d’alto l’ex oratorio, costruito dapprima seguendo i canoni barocchi, ma che poi, durante la sua trasformazione in istituto bancario, fu decorato con elementi tipici del rinascimento spagnolo. Ai giorni nostri, completamente ristrutturato dall’Oficina del Historiador de La Habana, è la Sede dell’Arte Lirica e Operistica. Della banca conserva le enormi casseforti, coperte da un pannello.

07 ottobre 2008

La nuova birra Varadero

Domenica mattina, nel consueto giro tra mercati agricoli e negozi, ho notato sugli scaffali de “La Sirena”, in avenida 51 e 132, Marianao, accanto alle già note Bucanero, Bucanero Max, Cristal e Mayabe, la nuova birra cubana Varadero. Come potete vedere dalla foto, ha il logotipo ed i colori del già famoso rum che porta lo stesso nome.
E’ una birra chiara, una pilsen, con una gradazione alcolica di 5,2 gradi. Al momento è in vendita solo in bottiglia, ma è previsto per il futuro anche il formato in lattina. E’ prodotta,
in esclusiva per la Corporazione Cimex, dalla Cerveceria Tínima di Camagüey, che presto dovrebbe lanciare anche la birra Caney.
Il costo è leggermente inferiore a quello delle altre birre cubane, 90 centesimi. Negli altri negozi, sempre della stessa catena, nessuna traccia della Cerveza Varadero. Sarà stata una prova commerciale?
Logicamente l’ho comprata e provata. Sono sincero: nulla d’eccezionale, preferisco restare fedele alla vecchia Bucanero.

06 ottobre 2008

Week-end all'Avana

Vivere lontano dal proprio paese, dalla propria famiglia sicuramente non è facile. Fortunatamente, però, ci sono gli amici, con i quali parlare del più e del meno e sentirsi – magari anche solo per alcune ore - seduti al tavolino del bar della propria città.
Per non perdere l’abitudine e come appuntamento fisso ormai, anche sabato, ci siamo incontrati io e Stefano. Insomma la nostra “riunione di redazione” che, come sempre, si è tenuta presso la confortevole Casa Pasqualon, nella centralissima calle Linea del Vedado.
Tra l’ottimo caffè e tante sigarette “Popular”, si è parlato un po’ di tutto: lavoro, famiglia e passioni, blog incluso.

Domenica mattina, invece, insieme a Giovannino – ovviamente in passeggino - ho fatto un giro per i mercati agricoli di Marianao, prezzi calmeriati ma offerta limitata a: zucca, guayaba, limoni, aglio, avocado, boniato, bietole e spinaci. Nei negozi in “divisa” il riassortimento è ormai evidente ed i prezzi – come confermato più volte dalle autorità – non sono assolutamente aumentati. Sugli scaffali, inoltre, ho notato anche alcuni prodotti nuovi, sia importati che cubani. Di questo, però, parleremo domani.
Nel pomeriggio, come sempre e Giovannino permettendo, mi sono dedicato ai fornelli: ziti al ragù con "tracchie" di maiale...

02 ottobre 2008

Gustav dal volto umano.


Il governo dell’avvocato Federico Laredo Brú (1936-1940) ha l’indubbio merito di avere promosso la nascita dell’assemblea che scriverà una tra le migliori e più progressiste costituzioni dell’epoca, promulgata il 5 giugno 1940. Passerà alla storia con il nome di Costituzione del 40. Il rappresentante del Partito Rivoluzionario Cubano Autentico firmerà durante il suo mandato anche diverse leggi in campo economico, sanitario ed educativo. Questo Presidente sarà però ricordato per un tristissimo episodio, quello della nave da crociera San Luis. La storia di questa grande e lussuosa imbarcazione mi è stata suggerita da mia cognata Milagros che si è ricordata di averne letto qualcosa alcuni anni fa. Il San Luis copriva la tratta tra Amburgo e l’America, poteva trasportare 400 passeggeri in prima classe e 500 in quella turistica. Nel 1939 era comandato dal capitano Gustav Schröder, responsabile dei 231 membri dell’equipaggio. Mentre s’inaspriva la persecuzione degli ebrei, ad alcuni di essi, esattamente 936 persone, in maggioranza abbienti e che avevano dovuto rinunciare a tutti i loro beni, venne concesso d’imbarcarsi su questo transatlantico. I nazisti, per pura propaganda, volevano così dimostrare che gli ebrei tedeschi erano liberi di recarsi ovunque volessero. Tra l’altro, a bordo dell’imbarcazione, si trovavano delle spie, che una volta giunte in America, avrebbero raccolto importanti informazioni sull’esercito statunitense. I passeggeri partirono il 13 maggio 1939 con destinazione L’Avana, da lì molti speravano infatti di raggiungere successivamente gli Stati Uniti e di rientrare nelle quote d’emigranti previste in quel periodo. Dopo un viaggio in cui il capitano ordinò ai suoi uomini di trattare i passeggeri con rispetto, come abitualmente avveniva in un transatlantico di questo tipo, il 23 maggio il San Luis, ormai prossimo alle coste cubane, ricevette un messaggio di possibili complicazioni: le autorità dell’Avana erano intenzionate a negare l’asilo ai passeggeri. Il capitano organizzò immediatamente un comitato per affrontare il problema. È necessario infatti spiegare che il governo cubano, proprio nel 1939, aveva stabilito con il decreto legge numero 55 di ridurre l’entrate nel suo territorio, valutando la richiesta e distinguendo due categorie, quella di turista e quella di rifugiato. In quest’ultimo caso, era necessario un visto d’entrata ed il pagamento della somma di 500 dollari, che permetteva di dimostrare che la persona non sarebbe stata un peso per le finanze pubbliche. Questo decreto aveva però il difetto di non definire bene la differenza tra turista e rifugiato, e così in questa breccia qualcuno ci sguazzava, vendendo i permessi d’entrata. Per farla finita con questa pastetta, il presidente Laredo Brú intervenne con il nuovo decreto 937, revocando tutti i visti precedentemente rilasciati. In questo modo i passeggeri del San Luis si trovarono spiazzati, perché gli veniva di fatto negata l’entrata, nonostante i visti già concessi dall’ambasciata cubana in Germania. Altre fonti, a parte il decreto legge, segnalano le pressioni esercitate sull’autorità cubane dal governo statunitense, impegnato a limitare le quote di potenziali emigranti provenienti dall’Europa centrale. Per i passeggeri del San Luis i risvolti burocratici incominciarono però ad avere una rilevanza drammatica, dato che lo spettro di un drammatico ritorno in Europa diventava sempre più reale. Il capitano Schröder, tentando una nuova soluzione, si diresse allora direttamente verso le coste della Florida per chiedere un nuovo permesso d’asilo. Nonostante la disponibilità dell’allora presidente Franklin Delano Roosevelt, l’opposizione del segretario di stato Cordell Hull e dei democratici del sud, impedì questa soluzione. Il 4 giugno venne quindi rifiutato un approdo in territorio statunitense ed il giorno successivo il San Luis fece rotta verso il Canada, dove ricevette però un’ulteriore risposta negativa. Il capitano, davanti all’impossibilità di trovare un’alternativa in questi territori, decise disperatamente di tornare in Europa. Durante il viaggio alcuni stati accettarono di condividere tra loro una parte dei passeggeri. Arrivati quindi nel porto d’Anversa, i rifugiati si divisero tra il Belgio, il Regno Unito, la Francia ed i Paesi Bassi. Alla fine del conflitto mondiale, solamente in 240 sopravvissero all’olocausto. Il generoso capitano Schöder, tornato in patria, non proseguirà nella sua attività. Nel 1957, due anni prima della morte, verrà insignito di un’onorificenza da parte delle autorità della Repubblica della Germania Democratica (DDR). Il suo nome è ricordato nel Giardino dei Giusti e nel Museo dell’Olocausto in Israele.