24 dicembre 2008

Buon Natale dall'Avana

Cari amici, la cena della Vigilia di Natale, o della Nochebuena, ormai è vicina, anzi, molti di voi a quest’ora saranno già seduti a tavoli o, magari, avranno già terminato.

La cucina tradizionale cubana (come vi dicevo in un vecchio post è un incontro di sapori e culture) prevede per l’occasione, con non molta differenza dal menù del veglione e da quello di tutti i giorni, le seguenti pietanze: congrí o arroz moro (il primo con fagioli nero ed il secondo con fagioli “colorados”), lechón asado a la criolla, platanos a puñetazos o tostones, yuca con mojo e buñelos de la Navidad. Chi vuole, può trovare tutte queste ricette, e molte altre ancora, sul blog "Recetas de la abula" di Mayra Gómez Fariñas, proprietaria e cuoca della paladar "Bodeguita Criolla" nella regione centrale di Cuba, collaboratrice della rivista "Sol y Son" della Cubana de Aviacion ed autrice di un libro di cucina appena pubblicato.
Personalmente, preferisco rimanere fedele alla tradizione italiana e meglio ancora campana. Menù ovviamente di "magro" per la cena della vigilia. Tra poco, infatti, mi metterò ai fornelli, per preparare: linguine con le vongole, baccalà fritto e all’insalata e frittura di “simil-paranza” (con quello che potuto reperire, calamari, gamberi e pesciolini vari). Lo so, mancano gli struffoli, i roccocò, i mustaccioli ed i susamielli - tipici dolci natalizi della Campania - ma dalla vita non si può avere tutto.
Domani, essendo categoricamente impossibile preparare qui all’Avana una “minestra maritata”, lasceremo un po’ più di spazio alla cucina cubana con il maiale al forno.

Indiscrezioni mi confermano che anche a casa Pasqualon si farà lo stesso: oggi cucina italiana e domani cubana.
Il dovere mi chiama, scappo a casa, lasciandovi i migliori auguri, miei e di Stefano, di un felice Santo Natale.

23 dicembre 2008

Il teatro Mella

di Stefano Pasqualon

Sabato scorso sono andato con mia moglie al balletto. Quando possiamo, non perdiamo l'occasione. Normalmente gli spettacoli sono di ottimo livello, sia per la qualità delle scenografie che per la bravura delle compagnie. Lo consiglio quindi a chi ne è appassionato, ma anche a coloro che vogliono conoscere un aspetto differente di questa città. Siccome l'ambiente è molto “informal”, grazie anche al prezzo dell'entrata rimasto invariato da oltre 50 anni (5 Pesos MN), in alcuni teatri troverete persone vestite decisamente casual, mangiando rosita de maís o maní (popcorn o bagigi), ed altre in giacca e cravatta. Un alternativa è la guayabera, la classica camicia cubana, che si porta fuori dai pantaloni. E’ consigliabile una via di mezzo: per gli uomini camicia, anche a maniche corte, pantaloni un po' eleganti e magari una giacca di lino o cotone leggero; per le signore un vestito leggero con uno scialle per ripararsi dall'eventuale, e temibile, aria condizionata.
Dopo questo inciso, torniamo allo spettacolo di sabato, rappresentato dalla compagnia Pro Danza, guidata da Laura Alonso, figlia della prima ballerina assoluta Alicia, una leggenda del balletto mondiale. I giovani e giovanissimi artisti hanno fatto il loro dovere ed i novanta minuti in due atti dello Schiaccianoci, la classica opera in clima natalizio di Čaikovskij, sono letteralmente volati.

Nell'intervallo della rappresentazione mi sono guardato bene il teatro. Si Tratta del “Mella”, che si trova in calle Linea n. 657, tra A e B, nel Vedado. È intitolato a Julio Antonio Mella (1903-1929), il combattente comunista ucciso dai sicari del dittatore Gerardo Machado mentre si trovava in esilio in Messico. Mella fu il compagno di Tina Modotti, la famosa modella, attrice, fotografa e combattente rivoluzionaria italiana.

La costruzione del teatro risale al 1952 ed ha una capacità di 1887 posti. Possiede uno stile moderno, con linee morbide ed ondeggianti, buona acustica ed un ottima visuale. Originariamente progettato come cinema, si chiamava “Rodi” ed era proprietà di Antonio Helier Rodríguez Citra. Questo imprenditore, impegnato anche in altri settori, era proprietario di altre quattro sale cinematografiche, tra cui il Cineteatro América (Avenida de Italia n. 257), progettato da Fernando Martínez Campos e Pascual Reyes, e del Cineteatro Radio Cine (Avenida de Italia n. 259), entrambi costruiti nel 1941 ed inseriti all'interno dell'Edificio América, in stile decò. Mentre l'América conserva il suo nome originale, con una capacità per 1775 persone e con un'alta volta che permette un'ottima acustica, il Radio Cine è stato dapprima ristrutturato e ribattezzato "Jigüe", ed ai giorni nostri è di proprietà dell'impresa di registrazione EGREM. Anche se impegnati con la PMM ed arrivando di notte, avrete ormai capito che si tratta della famosa "Casa de la Música di Galiano" (Avenida de Italia).

22 dicembre 2008

"Il sindaco dell'Avana"

di Stefano Pasqualon

Con il permesso di Marco Cubanite, prendo spunto dalla domanda di un suo lettore, interessato a conoscere se esiste un sindaco dell'Avana. Come abbiamo già visto questo incarico è stato presente nella capitale cubana sin dall'inizio della sua fondazione. A quei tempi erano addirittura due e nei secoli abbiamo trovato persone integerrime pronte al suicidio per aver mancato agli impegni presi con gli elettori, come Supervielle, ed altri che si sono occupati della cosa pubblica per fini del tutto “particulares”.

Ai giorni nostri tale figura a Cuba è stata in pratica sostituita dal presidente del Poder Popular. Scorrendo infatti l'elenco telefonico dell'Avana troveremo gli indirizzi delle varie assemblee municipali (i nostri consigli comunali) e quindi il Poder Popular Municipal di Arroyo Naranjo, Boyeros, Centro Habana, Cerro, Cotorro, Diez de Octubre, Guanabacoa, la Habana del Este, La Habana Vieja, La Lisa, Marianao, Playa, Plaza, Regla, San Miguel del Padrón, con le loro Direzioni ed i loro uffici. Il Poder Popular Municipal raggruppa anche i Consigli Popolari, che, cercando di paragonarli al sistema italiano, rappresentano le Circoscrizioni. Il Poder Popular Municipal figura quindi come un organo politico amministrativo molto simile al nostro Comune. Nella scala successiva troveremo il Poder Popular Provincial, simile alle nostre Province e, più precisamente, alle nostre province Autonome, dato che a Cuba la figura della Regione non esiste.

Bisogna specificare che la città che noi italiani chiamiamo semplicemente L'Avana, nel linguaggio burocratico è indicata come Città dell'Avana (Ciudad de La Habana) per differenziare la sua provincia da quella de La Habana, la cosiddetta “Habana Campo”. Quindi, volendo trovare un personaggio che copra le funzioni del nostro sindaco per quanto riguarda la città dell'Avana, l'incarico che più s'avvicina è quello del Presidente dell'Assemblea del Poder Popular della Provincia della Ciudad de La Habana, che, in effetti, raccoglie tutti i 15 comuni avaneri. Per complicare ancor di più le cose, L'Avana non è solo capoluogo del suo territorio, quasi interamente urbano, ma anche della Provincia de La Habana, molto più agricola e con una sua assemblea. In breve, immaginatevi una grande città con un sacco di isolati, quartieri, circoscrizioni, distretti, che è capoluogo di due province, dai nomi quasi identici, ed anche capitale. Se poi vogliamo addentrarci in paragoni un po’ azzardati, una personalità che s’avvicina al Sindaco esiste ancora all’Avana Vecchia, ed è Eusebio Leal, che in qualità di Strorico di tutta la città ha iniziato alcuni progetti al di là dei cannoni interrati che delimitano il centro storico, come appunto la Casa Verde, descritta recentemente da Massimo.

17 dicembre 2008

La Casa Verde


Finalmente, dopo tante ricerche, siamo pronti a soddisfare la curiosità di chi ci aveva chiesto notizie sulla “Casa Verde” e dello stesso Marco che, sul suo blog Cubanite, aveva lanciato un appello in tal senso.
Sulla “Casa Verde”, unico esempio di architettura rinascimentale tedesca all'Avana, che fa angolo tra la Quinta Avenida e Calle 2, logicamente a Miramar, all'uscita del tunnel e quasi di fronte alla Fuente de las Americas, esistono almeno due leggende metropolitane, mentre la storia vera è ben altra.
Cominciamo
proprio dalle leggende. La prima la vuole di proprietà di José López Rodríguez, detto Pote, ricco banchiere e negoziante di zucchero, che, insieme a Ramón González Mendoza, diede inizio alla prima urbanizzazione di Miramar.
Peccato che Pote si si
a suicidato il 27 marzo 1921, impiccandosi al tubo della doccia nella sua casa del Vedado, mentre la costruzione della casa cominciò ben 5 anni dopo la morte del banchiere, ovvero nel 1926.
Passiamo allora alla seconda leggenda, che n’attribuisce la proprietà a Carlos Miguel de Céspedes, ministro delle Opere Pubbliche di Gerardo Machado, o meglio alla sua amante Esmeralda a cui l’avrebbe regalata. Dai balconi di Villa Miramar, attuale 1830, il politico, ovviamente sposato, avrebbe potuto così guardare la sua concubina dall’altro lato della foce del Rio Almendares. Il verde dei tetti ricordava, invece, gli occhi della sua amata. Onestamente, la distanza è veramente troppa e Carlos Miguel aveva sì regalato una casa alla bella Esmeralda, ma sul Malecón dell’Avana.
Allora di chi era la Casa Verde? La casa, progettata dall’architetto Jorge Luis Echarte Mazorra, fu commissionata, per viverla con la moglie, da Alberto de Armas Martín, ex maggiordomo di Palazzo, durante i due mandati presidenziali del generale Mario Garcia Menocal (1913/17-1917/21).

Con il trasferimento della coppia in Francia, la casa fu acquistata dall’oculista Pedro Hechavarria e dalla moglie. Ma dopo il divorzio della coppia, il medico si trasferì presso il suo studio privato al Vedado, in calle 17 n. 306, mentre la signora rimase sola nella Casa Verde, senza soldi sufficienti per la manutenzione, fino alla morte avvenuta non molti anni fa. Testimonianze di abitanti della zona, la ricordano in compagnia di tanti cani, e nonostante le tante offerte, sembra non abbia mai voluto lasciarla.
Da qualche tempo, dopo tanti anni di incuria e degrado (come evidente nella foto in basso), grazie all’Ufficio del Historiador, sono in corso i lavori di ristrutturazione che, almeno per quanto riguarda i tetti e la facciata, sembrano averla riportata all’originario splendore. Sconosciuta la destinazione, una volta terminato il restauro. Voci ben informate, però, mi assicurano che ospiterà un ristorante. Staremo a vedere.

11 dicembre 2008

Cubacel, diminuisce la tariffa per l'attivazione

A partire da oggi 11 dicembre, come pubblicato dai quotidiani Granma e Juventud Rebelde, la quota per l'attivazione del servizio di telefonia mobile CUBACEL è scesa da 111 a 60 CUC.
E' una notizia che ho accolto con grande gioia, perchè, la settimana scorsa, per la seconda volta, ho perso il cellullare ed ottenere un duplicato della SIM mi sarebbe costato come una nuova attivazione, ovvero 111 CUC. Per vari motivi, avevo rinviato l'operazione per il prossimo fine settimana, adesso almeno risparmierò 50 cuc.
Questo il testo della nota informativa:

«Così come informato ufficialmente, il 14 aprile del presente anno, l’Impresa di Telecomunicazioni di Cuba S.A. (ETECSA) ha cominciato a commercializzare i servizi di telefonia cellulare in CUC, con modalità prepagata, alle persone naturali cubane, maggiori di 18 anni.
Tenendo in considerazione le capacità create nella rete cellulare, a partire dal piano d’investimenti realizzato da ETCSA e con il fine di dare la possibile d’accedere a questo servizio al maggior numero di persone, si è deciso di abbassare la quota d’attivazione del servizio a 60,00 CUC, a partire da oggi 11 dicembre del 2008.
Per conoscere gli indirizzi degli Uffici Commerciali che offrono il servizio, gli orari d’apertura al pubblico ed altre informazioni, è possibile contattare i numero 112, 118 o 05.264.22.66. Anche gli Uffici Commerciali o i punti di commercializzazione potranno offrire informazioni al riguardo. Direzione delle Comunicazioni di ETECSA»

Sicuramente, come già successo lo scorso aprile, è facile prevedere nuove e lunghe code ai negozi. Stamattina, mettermi in contatto con un operatore, per aver maggiori dettagli, mi è costato non poco lavoro.
Circa il servizio trasmesso da Striscia la Notizia, su una presunta "vendita" di visti, che riguarderebbe anche la nostra ambasciata all'Avana, faccio mio quanto scritto da Marco sul suo blog: mi sembra una bufala!

10 dicembre 2008

La farandula dell'Avana

In questi ultimi giorni, ho fatto da “Cicerone”, per un gruppo d'amici, non come magari abituato e forse un poco più preparato, tra i monumenti dell’Avana, ma di quella che è la notte nella capitale di tutti i cubani.
Dopo una figuraccia iniziale (da tempo ormai gli impegni familiari/lavorativi mi tengono lontano dall’Avana by night), grazie ad una giusta dritta, sono riuscito a rimettermi in carreggiata.

A fare la parte della regina, nelle notti all’Avana, negli ultimi tempi, sono le “
Feste PMM”, organizzate dall’omologo gruppo, che di volta in volta si tengono in locali e discoteche differenti.
Gli “
Espectaculos PMM”, dove PMM è l’acronimo di “por un mundo mejor”, sono – come dicono ormai tutti i faranduleri – “los que mueven La Habana”.
Sono serate molto piacevoli, con una prima parte, dove si svolge lo spettacolo vero e proprio, con tanto di corpo di ballo, sfilate di moda ed animazione che coinvolge anche il pubblico con giochi e gare, ed a seguire distinti generi di musica, reggaeton, house e disco. In alcune occasioni, si esibiscono anche gruppi, come sabato scorso
Gente D’ Zona.
I costumi dei ballerini e delle ballerine sono veramente ben curati, così come le scenografie, dove su diversi schermi giganti vengono proiettate clips, video musicali o le riprese della serata. Ineccepibili anche le coreografie, veramente uno spettacolo interessante, per chi non vuole andare nella solita discoteca.
Come già vi dicevo, lo spettacolo, ogni sera, cambia location, muovendosi generalmente tra i seguenti locali: il
Salon Rojo dell’Hotel Capri, la Cecilia, la Puntilla ed il Tunel. Il prezzo dell’entrata, a seconda del locale, può variare dai 10 ai 15 cuc, ovviamente consumazioni escluse.
Come si fa allora a sapere in anticipo dove si svolgerà la “PMM” del giorno? Semplicissimo, basta comporre il numero di telefono
830.49.20 ed un messaggio automatico v’informerà degli appuntamenti in programma e delle possibili variazioni.


28 novembre 2008

Eusebio Leal e l'Oficina del Historiador

di Stefano Pasqualon

Spesso nel nostro blog abbiamo nominato, e giustamente elogiato, un'istituzione simbolo dell'Avana: la Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana. Come spiegano molto bene gli ultimi post del nostro amico Marco Cubanite, l'Ufficio dello Storico è il motore di numerosissime iniziative che si svolgono all'Avana. Lo potremmo definire una Super-Sovrintendenza, con una struttura che si è posta questi obbiettivi:

- Salvaguardare l'identità nazionale partendo dalla ricerca, promozione e sviluppo della cultura.
- Proteggere il patrimonio ereditato, riabilitando il territorio mediante un Piano Speciale di Sviluppo Integrale continuo e con forza legale. Questo Piano è concepito come una carta di navigazione, una somma di gestione partecipativa e di strumenti di pianificazione, per rendere efficiente la conduzione del processo nella sua completezza.
- Evitare di trasferire la popolazione locale, proteggendola dall'impatto della terziarizzazione, stabilendo un'adeguata densità e qualità della vita.
- Dotare il territorio di un'infrastruttura tecnica e di servizi base che assicurino il suo funzionamento secondo le necessità contemporanee.
- Ottenere uno sviluppo integrale autofinanziato che renda recuperabile e produttivo l'investimento nel patrimonio.

E diciamo niente!

La Oficina, che con il Decreto Legge del 1994 è stata dotata di poteri speciali, opera soprattutto nel Comune dell’Avana Vecchia, uno dei meno estesi della Città dell’Avana. Questo Municipio possiede un’area di 4.36 Km² e 96.480 abitanti, con una densità di popolazione pari a 22.128 abitanti/km², una delle più alte del paese. Al suo interno si trova il Centro Storico dell’Avana, dichiarato nel 1978 Monumento Nazionale e nel 1982, dall’UNESCO, Patrimonio Culturale dell’Umanità. Comprende approssimativamente la metà del territorio, con un’area di 2,14 Km² ed una popolazione di 66.742 abitanti.
L’Ufficio dello Storico della Città dell’Avana è stato fondato l'11 giugno 1938 mentre era sindaco Antonio Beruff Mendieta che nominò come responsabile il noto avvocato, scrittore e giornalista Emilio Roig de Leuchsenring (1938-1964). Dalla sua creazione fino al 1947, la sede degli uffici dello storico sono rimasti nel Palazzo Municipale, l'attuale Museo della Città, per essere poi trasferiti nel Palacio de Lombillo, vicino alla piazza della Cattedrale.
L'incremento dell'attività di questa istituzione è stata soprattutto incentivata da alcune decisioni di vitale importanza. Nel 1978, lo Stato dichiarò il centro storico Monumento Nazionale e nel 1981 dispose per il territorio risorse finanziarie centralizzate, previste dal piano quinquennale dell’economia nazionale; questa congiuntura permise che nel 1982 lo stesso fosse riconosciuto, insieme al sistema delle fortificazioni, Patrimonio Culturale dell’Umanità. Con il Decreto Legge del 1994 la Oficina è stata dotata infine di poteri speciali.
Il merito maggiore è stato infatti quello di prendere una decisione di vitale importanza per la continuità del lavoro di recupero: non trasferire le sole risorse finanziare, ma dotare l’Ufficio di strumenti giuridici e finanziari per garantire uno sviluppo sociale ed economicamente sostenibile. La riabilitazione, da attività sovvenzionata dallo Stato centrale, si è così trasformata in un processo redditizio, che cura non solo l'aspetto economico e di recupero del patrimonio culturale, ma anche quelli legati alla salute, l'educazione, la formazione tecnico-professionale, le attività sportive e l'ambiente.
È un processo sicuramente ancora in evoluzione, ma è evidente che si è lavorato molto e la strada per il recupero è stata intrapresa, tant'è vero che la Oficina si sta interessando a progetti ben al di là dei cannoni interrati che delimitano il centro storico; pensiamo per esempio ai lavori di ristrutturazione della famosa Casa Verde di Quinta Avenida, quella subito dopo il tunnel, nei pressi della nostra Ambasciata.
Per ultimo, ma sicuramente non ultimo, segnaliamo ancora una volta il Dottor Eusebio Leal Spengler, nato all'Avana l'11 settembre 1942, l'attuale historiador, che possiede un curriculum vitae così importante per cui vi devo rimandare al sito ufficiale www.habananuestra.cu
: ci vogliono due post solo a trascriverlo...

27 novembre 2008

Le fontane dell’Avana

Dopo una lunga pausa, eccoci nuovamente a parlare dell’Avana e della sua storia, con una passeggiata tra le più note e belle fontane della capitale di tutti i cubani.

Cominciamo dall’Avana Vecchia e dalla più antica di tutte, la Fontana dei Leoni, in Piazza San Francesco d’Assisi, su cui affaccia l’omonimo convento. La fontana, opera dello scultore genovese Giuseppe Gaggini, arrivò a Cuba dall’Italia nel 1836. Il gruppo scultorico, in marmo bianco di Carrara, raffigura una colonna striata che sorregge una vasca superiore e quattro leoni che sormontano la vasca esagonale inferiore.

L’anno successivo arrivò all’Avana, ancora una volta dall’Italia e sempre opera dello stesso artista, la Fuente de Indias. La scultura, ancora una volta in marmo d Carrara, è ubicata in prossimità del Capitolio e rappresenta una donna, col capo ornato di piume e seduta su un trono sorretto da quattro defini, che sostiene lo stemma della città e una cornucopia traboccante di fiori. E' conosciuta anche come la "Noble Habana".

Nel 1839 arrivò dall’Italia, commissionata dal Capitano Generale Miguel de Tacon, la Fuente de Neptuno, destinata a rifornire d’acqua le piccole imbarcazioni della baia avanera. In un primo momento era posizionata in Avenida del Puerto, poi in calle O’Reilly, in calle Neptuno (a cui diede il nome), in un parco del Vedado ed ora nuovamente in Avenida del Puerto. La scultura neoclassica, in marmo bianco, rappresenta un pensieroso dio dei mari con il tradizionale tridente ed alle spalle una coppia di delfini.

Quella che invece ammiriamo oggi in Plaza Vieja, delimitata dalle strade San Ignacio, Muralla, Mercaderes e Teniente Rey, è una riproduzione dell’originale, progettata all'inzio del XVIII secolo dall’italiano Giorgio Massari. La nuova fontana, anche se rispetta le forme e le dimensioni dell’originale, riprese da una vecchia incisione dell’epoca, è stata scolpita in marmo di Carrara, nell’ambito del programma di ristrutturazione e riqualificazione dell’Avana Vecchia, guidato magistralmente da Eusebio Leal.

Nella piazzetta di fronte al ristorante Floridita, tra le strade Monserrate, Obispo, Bernaza e O'Reilly, troviamo il monumento-fontana dedicato a Don Francisco de Albear, progettista dell’omonimo acquedotto. Fu inaugurata nel 1895, ad 8 anni dalla morte di Albear.

Nel 1924 fu costruita nella 5ta Avenida di Miramar, all'uscita del tunnel, l’attrattiva Fontana delle Americhe, disegnata dal grande architetto statunitense George H. Duncan.

La moderna Fontana della Gioventù, che vediamo al Vedado tra Paseo e Malecon, è stata costruita invece nel 1978, in occasione del IX Festival della Gioventù e degli Studenti, che si svolse all’Avana.

Chiudiamo questo viaggio tra le fontane dell’Avana con la Fonte Luminosa. Sobria e semplice, fu costruita durante il governo autentico di Ramon Grau San Martin (1944-48) e doveva il suo fascino al fatto di essere illuminata da luci colorate. Si trova all’incrocio tra 26 e l’Avenida Indipendencia (Boyeros), di fronte la Ciudad Deportiva. Vi aggiungo, al riguardo, un aneddoto di colore, durante gli anni dell’autenticismo, la fontana – anche se ne ignoro il motivo – fu ribattezzata popolarmente il “bidet di Paulina”, con riferimento alla first lady Paulina Alsina, cognata di Grau.

24 novembre 2008

Il video di Gustav all'Avana

Provo a postare un video dello scorso agosto (che solo in questi giorni sono riuscito a "compattare"), registrato poche ore prima del passaggio dell'uragano Gustav sull'occidente dell'isola di Cuba. Sono pochi secondi registrati fuori casa mia, ma credo rendano bene l'idea della potenza devastatrice di un uragano, che se ben ricordo era categoria 3. Aspetto commenti.

20 novembre 2008

Continua il "freddo" all'Avana

L'ondata di freddo, di cui vi parlavo nel precedente post, continua ad interessare l'Avana. Il cielo, da due giorni ormai, non ha più nulla di caraibico ma molto di grigio Londra: il sole è praticamente assente. Il fastidioso vento di ieri, che faceva percepire una temperatura più bassa dell'effettiva, ha lasciato il posto oggi ad un incessante pioggerellina, che da questa mattina cade sull'Avana.
I pronostici dell'Istituto Cubano di Meteorologia, per i prossimi giorni, prevedono per la capitale piogge e temerature minine comprese sempre tra i 17 ed i 20 gradi. Insomma il freddo continua...
Lo so che è non nulla rispetto alle bassissime temperature che in questi giorni si registrano in tutta l'Italia, dove nella mia amata provincia di Salerno - udite, udite - domenica il termometro dovrebbe scandere a 0 gradi, o ancora peggio per il buon Stefano, ancora per poco a Bolzano, che sabato dovrà affrontare -6 gradi!
Solo a scrivere queste temperature sento freddo e non mi lamento ma, credetemi, è difficile abituarsi ad immagini come quella della foto, ovvero vedere gli avaneri passeggiare per strada frettolosi e ben coperti... o ascoltarli esclamare "que frio!" invece di "que calor", ma si sa, qui il freddo, anche in inverno, è solo passeggero e presto ritornerà il sole!

17 novembre 2008

L'Avana ha compiuto 489 anni!

L'Avana, fondata ufficialmente il 16 novembre 1519 con il nome di Villa de San Cristóbal de La Habana, ha compiuto ieri la veneranda età di 489 anni!
L'Anniversario è stato celebrato, la notte tra il 15 ed il 16, con una manifestazione al Templete - dove 489 anni fa, sotto l'albero di Ceiba, fu celebrata la prima messa e scelto il primo "cabildo" - e con uno spettacolo in Plaza Vieja.
Sempre ieri, è entrato il secondo "frente frio" della stagione. Il cielo oggi è grigio opaco, pioviggina a tratti e le temperature sono diminuite notevolmente ed oscilleranno, almeno fino a venerdì, secondo le previsioni dell'Istituto Nazionale di Meteorologia, tra i 17 ed i 24 gradi.

13 novembre 2008

Di nuovo all'Avana

Finite le meritate e brevi vacanze italiane, con moglie e pupo, sono nuovamente all’Avana.
Il volo con Iberia (Napoli-Madrid-L’Avana) è stato comodo è puntuale, oltre a consentire 43kg d’equipaggio per ogni passeggero…
Martedì, alle 20.40, con ben venti minuti d’anticipo, siamo atterrati all’aeroporto Josè Martí! Una lunga coda alla dogana ed un rigoroso controllo bagagli, ci hanno trattenuto in aeroporto fino alle 22.30, con Giovannino che, stanco ed affamato, ha cominciato a protestare.

Ad aspettarci Marco Cubanite che, offertosi volontario, è venuto a prenderci. Nel bel mezzo di un nubifragio, siamo arrivati a casa ed abbiamo scaricato le numerose valigie: io e Marco, alla fine dell’operazione – come già scritto sul suo blog – eravamo letteralmente “bagnati fradici”.
Nei prossimi giorni, dovrebbe rientrare anche Stefano, mentre io oggi ho ripreso a lavorare.
All’aeroporto di Napoli Capodichino, mentre fumavo l'ultima sigaretta in attesa del volo per Madrid, ho conosciuto casualmente Bruno, un simpatico lettore del nostro blog, ovviamente amante di Cuba.

07 novembre 2008

Ancora pochi giorni

Le mie vacanze italiane, ormai, sono quasi finite. Tra pochi giorni, con mia moglie e Giovannino diremo arrivederci all'Italia per fare ritorno all'Avana, con non poca nostalgia. Dovrà trascorrere un nuovo lungo anno anno per rivedere vecchi amici e parenti.
Dopo un "tour de force" di visite e preparativi per il battesimo di Giovannino, gli ultimi giorni saranno dedicati esclusivamente allo "shopping": Parmigiano, Nutella, colatura di alici ed altre ghiottonerie, oltre ad alcune cose per la casa.
Purtroppo il tempo da dedicare al blog, contro ogni mia attesa, nonostante i diversi post già in cantiere, è stato veramente poco... con il giusto rimprovero di Stefano... chiedo venia e prometto un rinnovato impegno una volta all'Avana.

31 ottobre 2008

Nostalgia in salita.

Se i pensieri avaneri sono anche una disposizione dell'animo, e gli amici che leggono questi appunti lo dimostrano, allora mi sento di scrivere questo pezzo lontano da Cuba, con il cuore in salita. La Rampa, il tratto di calle 23 che parte da Infanta ed arriva a L, cioè i 500 metri in pendenza che vanno dal Ministero del Commercio Estero all'hotel Habana Libre, è uno dei luoghi più conosciuti della capitale di tutti i cubani, come dice il famoso cartellone prima del Tunnel.
Un luogo emblematico che ebbe il suo sviluppo negli anni '40, se si pensa che agli inizi del secolo era una zona dove imperversavano ancora le mareggiate e le uniche costruzioni che si vedevano nelle foto d'epoca erano gli edifici del cabaret Montmartre e dell'Hotel Nacional, non propriamente sulla Rampa, quelli dell'attuale Ministero del Lavoro e dell'ormai scomparso Alaska.
All'angolo di 23 e L, dove ora si trova la gelateria Coppelia, fino al 1954 ha prestato i suoi servizi l'ospedale Reina Mercedes. Mentre di fronte all'ospedale, percorrendo L, in quello che è oggi il parcheggio di automobili vicino al cinema
Yara, si trovava invece la casa del generale Alberto Herrera, capo dello Stato Maggiore dell'Esercito dal 1922 fino alla caduta di Machado, avvenuta nel 1933.
Lo sviluppo della zona avvenne alla morte di Bartolomé Aulet, proprietario di gran parte dei terreni, quando suo nipote Evelina, contravvenendo alle disposizioni dello zio, vendette l'enorme fortuna. Tra gli imprenditori che edificarono nella zona, incontriamo anche il nostro connazionale Amedeo Barletta, che con la sua agenzia AMBARMOTORS fu il rappresentante della General Motors a Cuba, con appunto sede nell'edificio dell'odierno Ministero del Commercio Estero. Durante la seconda guerra mondiale, in base alle disposizione nei confronti dei cittadini dei paesi appartenenti all'Asse, fu espulso dal paese, ma nel 1946 ritornò a Cuba intraprendendo molteplici attività economiche, soprattutto nel campo dell'informazione. Era infatti uno dei concorrenti dei fratelli Mestre che costruirono sulla Rampa il famoso edificio Radio Centro, oggi sede della televisione cubana, ed il cinema Yara, l'ex Wagner, inaugurato con il film Night and Day. L'entrata costò allora 10 pesos, mentre oggi ne vale 5.
Da quel momento, questa strada in salita vide nascere numerosi edifici e condomini, come il Ritiro Medico con i suoi murales dipinti da Wilfredo Lam, ristoranti e locali notturni, agenzie bancarie e pubblicitarie. La costruzione attualmente occupata dagli uffici delle compagnie aeree era un centro commerciale dove esposero gli artisti del gruppo de Los Once, che rivoluzionarono l'arte plastica contemporanea. Nel negozio La California, Frank País, la settimana prima del suo assassinio, impartì gli ordini del Movimento 26 Luglio ai suoi compagni.
La Rampa è una strada speciale, basta osservare i suoi marciapiedi di granito, lastricati di pitture o fermarsi a guardare il Pabellón Cuba. Fu costruito in 70 giorni su progetto degli architetti Juan Campos ed Enrique Fuentes che pensarono ad un'opera ariosa, immersa tra la vegetazione, che sfruttasse la naturale pendenza e prospettiva della zona. L'inaugurazione avvenne nel 1963, in occasione del Congresso Mondiale degli Architetti, a cui parteciparono circa 2000 professionisti del settore. La nota di colore è che il battesimo di questa importante opera fu fatto con una “tremenda rumba” e perfino gli architetti ballarono accodandosi alla comparsa che scendeva la Rampa, mentre musicisti come Pacho Alonso suonavano lungo il percorso.
In questo momento a Bozen il termometro segna 6 gradi e piove, per fortuna ci sono i pensieri avaneri
...

28 ottobre 2008

28 ottobre 1962 Fine crisi dei missili a Cuba


Il 28 ottobre 1962 finisce la crisi dei missili di Cuba, iniziata tredici giorni prima dopo la scoperta da parte degli aerei spia americani di batterie di missili nucleari sovietici sull'isola e in seguito all'avvicinamento politico tra il regime di Fidel Castro e l'Unione Sovietica di Nikita Krusciov. Il presidente americano John Kennedy chiede lo smantellamento immediato delle rampe e il ritiro dei missili; l'isola viene posta in stato di quarantena dalla flotta americani. Krusciov prende tempo ma poi cede. I missili vengono ritrirati. Il mondo tira un sospiro di sollievo, mai nella storia della guerra fredda si è sentito così vicino alla terza guerra mondiale; durante la crisi: la miglior performance presidenziale di Kennedy, particolarmente dopo la disastrosa conduzione della tentata e fallita invasione di Cuba da parte degli esuli oppositori di Castro nell'aprile precedente. (La Stampa)

23 ottobre 2008

Discendenti italiani a Cuba

Più volte, nei nostri post, abbiamo fatto riferimento alla presenza italiana a Cuba. Finalmente, sul modello delle già esistenti associazioni Canaria, Asturiana, Gallega, ecc. sta per nascere quella che riunirà tutti i discendenti dei nostri compatrioti che, nel corso dei secoli, hanno lasciato l'Italia per trasferirsi a Cuba.
Sabato 1 novembre, si terrà all'Avana, presso il Palazzo delle Belle Arti, la riunione del "Gruppo di Discendenti ed italiani residenti a Cuba" per discutere ed approvare il progetto degli Statuti dell'Asociacion Cuba-Italia, promossa dall'amico Ernesto Marziota, professore universitario d'origini calabresi, e che sarà intitolata a Miguel A. D'Estefano Pisani, insigne giurista e Premio Nazionale delle Scienze Sociali a Cuba, di cui parleremo nei prossimi giorni.
Nel corso della riunione saranno resi noti i anche preparativi della "Mostra Fotos de familias italo-cubanas", che sarà allestita in occasione della XI Settimana della Cultura Italiana a Cuba.
Alla riunione non potrò partecipare, ma sicuramente non mancherò alla Mostra.

22 ottobre 2008

Vacanze in Italia

Finalmente in Italia! Nella nottata tra lunedì e martedì, dopo un lunghissimo viaggio - con ben 8 ore di attesa a Madrid - finalmente sono arrivato in Italia. Dopo un anno, riabbracciare i familiari e gli amici più cari è davvero una gioia immensa, anche la maggioranza delle attenzioni - come logico - sono state riservate al piccolo Giovannino!
Nota gastronomica: finalmente ho potuto mangiare una pizza degna di tale nome, con tanto di mozzarella di bufala. Quella della foto, mi sembra ormai un incubo!
Ho avuto modo di sentire telefonicamente Stefano, anche lui adesso in Italia, ma molto più al nord (quasi Austria), che, nonostante gli impegni familiari, sta preparando un post sul cuore del Vedado...

17 ottobre 2008

Finalmente le ferie!!!

Finalmente le vacanze e si ritorna in Italia!!! Dopo un anno di lavoro e di assenza dal suolo patrio, domenica sera parto dall’Avana, accompagnato da moglie e pupo, per far rientro, seppure per soli 20 giorni, nella bellissima provincia di Salerno…
Ho proprio bisogno di “staccare un po’ la spina” e poi, motivo di particolare gioia, Giovannino finalmente conoscerà la nonna italiana, gli zii e le zie!

16 ottobre 2008

Ufo all'Avana!!!

Sempre alla ricerca di curiosità o fatti interessanti, oggi vi propongo un avvistamento di ufo all'Avana, con tanto di foto. La vicenda risale al maggio del 1956 e fu pubblicata dal mensile "Gente", nel numero di giugno, con le foto scattate il giorno del presunto avvistamento.
Diverse telefonate avevano segnalato alla redazione del mensile la presenza di strani oggetti volanti, nell'area dell'allora in costruzione Piazza della Repubblica, oggi della Rivoluzione.
Ma leggiamo l'articolo: «Una telefonata alla redazione di Gente. Sembrava una chiamata delle tante, ma non lo era. Esattamente alle 12 di sabato 17 (maggio 1956) la telefonista sorrideva con il ricevitore all'orecchio. Chi telefonava assicurava che i marziani stavano invadendo l’Avana…»
Dopo cinque minuti, un'altra telefonata segnala lo stesso fatto: «
È qui, vicino la rivista. Sulla Piazza della Repubblica ci sono numerosi dischi volanti».
Si recano così sul posto un giornalista ed il fotografo.
«Non c’erano molte persone. Alcuni lavoratori ed un gruppo di passanti segnalavano sorpresi al cielo. Effettivamente, a circa mille piedi d’altezza, piccoli oggetti si movevano lasciando dietro di loro una scia luminosa.
- Quello che si vede è il riflesso del sole sul monumento a Martí o i vetri della Corte dei Conti (attuale sede del Ministero dell’Interno), segnalava un incredulo.
Gli oggetti erano scomparsi e si vedeva solo il cielo azzurro, interrotto a tratti da leggere nuvole passeggere, mentre il sole di mezzogiorno si faceva sentire sempre di più».
All'improvviso, però, mentre
il fotografo scatta alcune foto, ritornano i dischi volanti.
«Sembravano una macchia scura in lontananza. Improvvisamente, ad una velocità vertiginosa il disco è sceso direttamente sul Monumento a Martí. Si avvicinava sempre di più, senza quasi lasciare tempo al fotografo di scattare foto», scriveva il giornalista.
«Quando già il violento impatto con il Monumento a Martí sembrava imminente, lo strano oggetto, che poteva identificarsi con una piccola sfera schiacciata alle due estremità, lanciò un nuovo raggio luminoso, per scomparire all'orizzonte, davanti al nostro sguardo sopreso».
Nessuno ci dirà mai se era semplicemente una bufala giornalistica, sembrerebbe certo però che gli UFO preferiscono il mese di maggio per visitare Cuba e L'Avana. L'ultimo avvistamento, infatti, risale all'8 maggio 2004, come testimonia la nota "
Avvistamento UFO a L'Avana", dell'autorevole agenzia di stampa cubana Prensa Latina. Non hanno tutti i torti: giugno, luglio ed agosto sono eccessivamente caldi!

15 ottobre 2008

Tutta la vita davanti

Ieri sera, come sperato, sono riuscito ad andare alla proiezione del film "Tutta la vita davanti", per l'innaugurazione della Mostra del Giovane Cinema Italiano, che si svolgerà fino a domenica 19 ottobre, presso il Cinema Riviera dell'Avana.
La sala era veramente piena, tantissimi cubani e pochi italiani. Come annunciato erano presenti il regista Paolo Virzì, la bravissima e bellissima attrice Micaela Ramazzoti, il presidente della Medusa Film, Carlo Rossella, l'ambasciatore Domenico Vecchione, Gaetano Blandini, Direttore Generale per il Cinema del nostro Ministero della Cultura, Daniele Lorenzi dell'ARCI e Greta Barbolini dell'UCCA.
Un film molto bello che -
anche se solo emotivamente - mi ha riportato per alcuni istanti in Italia, dalla quale ormai manco da quasi un anno.

13 ottobre 2008

L'Avana, Mostra del Giovane Cinema Italiano

Il Cinema Riviera, nella centralissima calle 23 tra G e H del Vedado, da domani fino a domenica 19, ospiterà la "Muestra de Cine Joven Italiano", dedicata all'opera del nostro registra Paolo Virzì.
Nel corso della kermesse, promossa dall’Istituto Cubano dell’Arte ed Industria Cinematografica, dal nostro Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’Unione Circoli Cinematografici ARCI, saranno proiettati i seguenti film diretti da Paolo Virzì: Tutta la vita davanti, la Bella Vita, Ferie d’Agosto, Caterina va in città, Ovosodo, Baci e Abbracci e My name is Tonino.
Saranno proiettati inoltre i film-documentari: Parole Sante (di Ascanio Celestini), Vogliamo anche le rose (di Alina Marazzi), Il sibilo lunga della taranta (di Paolo Pisanelli), Improvvisamente l’inverno scorso (di Gustav Hofer e Luca Ragazzi) e Madri (di Barbara Cupisti).
L’inaugurazione che si terrà domani 14 ottobre, alle 20.30, con la proiezione di “Tutta la vita davanti” e vedrà la parteciperà anche del registra Paolo Virzì. Cercherò di non mancare, visto che – proprio oggi – mi hanno regalato due biglietti.
Sul sito CUBACINE è possibile consultare il programma completo della Mostra.

09 ottobre 2008

Cuba, cooperazione.

Nei giorni scorsi ho partecipato per lavoro ad un’iniziativa molto interessante riguardante la cooperazione internazionale.
È stato il II Incontro Internazionale del PDHL (Programma di Sviluppo Umano Locale), in occasione dei 10 anni della sua fondazione. Questo organismo è un programma congiunto del Governo (il MINVEC soprattutto, cioè il Ministero per l’Investimento Straniero e la Collaborazione Economica) e del PNUD (il programma per lo sviluppo dell’ONU) di Cuba.
L’iniziativa è iniziata nel 1998 come strategia delle Nazioni Unite per accompagnare l’impegno delle autorità nazionali. In pratica il PDHL favorisce il coordinamento della cooperazione internazionale, a sostegno dei processi di sviluppo prioritari, contribuendo al raggiungimento degli Obbiettivi di Sviluppo del Millennio in ambito locale. Gli otto punti che si sono prefissati nel settembre del 2000 i 189 leader internazionali sono d’eliminare la povertà estrema e la fame, raggiungere l’educazione elementare universale, promuovere l’uguaglianza tra i sessi e l’autonomia della donna, ridurre la mortalità infantile, migliorare la salute materna, combattere l’HIV/AIDS, la malaria ed altre malattie, garantire la sostenibilità ambientale, incoraggiare un’associazione globale per lo sviluppo. Tutto questo entro il 2015, riducendo le disuguaglianze esistenti tra, ed all’interno dei paesi.
Il programma del PDHL a Cuba è stato un esempio positivo, presente in 8 province e 60 comuni, con quasi 1000 progetti di cooperazione decentrata con organismi stranieri. L’Italia fa la sua bella figura ed all’incontro hanno parte diversi connazionali, tra cui i rappresentanti della Zona del Cuoio, quella tra Firenze e Pisa, sempre impegnati all’Avana Vecchia. I loro contributi sono infatti destinati alla riabilitazione del centro storico avanero, con progetti di laboratori per insegnare un mestiere ai giovani, aiuti alle scuole (tra cui la Carlos Manuel de Cespedes di calle Cuba, dove mia figlia più grande ha frequentato i primi tre bellissimi anni di scuola), la creazione di una ludoteca, il sostegno agli anziani (o meglio agli “adulti maggiori”, come li chiamano qui) nell’ex convento di Belen.
A proposito di edifici sacri recuperati per altri usi, voglio sottolineare il magnifico dove si è svolto il congresso. Questo edificio, sito in calle Aguiar 402 angolo con Obrapía, fu edificato nel 1693 come Oratorio, dopodichè, nel 1751, per un breve periodo fu adibito alle funzioni; dal 1884 diventò sede della Società Economica degli Amici del Paese, condividendo lo spazio con altre funzioni di carattere educativo e culturale.
Nel 1923 cambia completamente, diventando proprietà del “Banco del Commercio”. Come ci segnala l’attento ricercatore Guillermo Jiménez nel suo voluminoso “Los proprietarios de Cuba
1958” (Ciencias Sociales, 2006), questo istituto era stato da poco creato da José Ignacio De La Cámara O’Reilly dopo aver ristrutturato nel 1919 l’ex banca di suo suocero, la “Hijos de R. Argüelles”. Dopo esserne diventato vicepresidente, riuscì a salvarla dalla bancarotta dovuta alla crisi del ’29 e dal 1935 ne fu il presidente ed il secondo maggior azionista dopo i fratelli Solis Alió, i principali proprietari. Nel 1954 il “Banco del Commercio” si fonda con la “The Trust Company of Cuba” nella più famosa manovra bancaria dell’epoca. I vecchi azionisti entrano nel consiglio d’amministrazione, presieduto dal proprietario Agustín Batista González Mendoza, uno dei personaggi più ricchi e sicuramente il più importante banchiere di Cuba.
Il suo istituto viene segnalato tra i primi 500 al mondo, con 26 succursali e 800 impiegati. Non a caso la sua sede è in Obispo n.257, in quella che può essere definita la City dell’Avana del tempo: non distante si trovavano la Borsa e l’edificio della potente “The Royal Bank of Canada”, sita in Aguiar N.367. Questa imponente struttura, in via di ristrutturazione, guarda ora d’alto l’ex oratorio, costruito dapprima seguendo i canoni barocchi, ma che poi, durante la sua trasformazione in istituto bancario, fu decorato con elementi tipici del rinascimento spagnolo. Ai giorni nostri, completamente ristrutturato dall’Oficina del Historiador de La Habana, è la Sede dell’Arte Lirica e Operistica. Della banca conserva le enormi casseforti, coperte da un pannello.

07 ottobre 2008

La nuova birra Varadero

Domenica mattina, nel consueto giro tra mercati agricoli e negozi, ho notato sugli scaffali de “La Sirena”, in avenida 51 e 132, Marianao, accanto alle già note Bucanero, Bucanero Max, Cristal e Mayabe, la nuova birra cubana Varadero. Come potete vedere dalla foto, ha il logotipo ed i colori del già famoso rum che porta lo stesso nome.
E’ una birra chiara, una pilsen, con una gradazione alcolica di 5,2 gradi. Al momento è in vendita solo in bottiglia, ma è previsto per il futuro anche il formato in lattina. E’ prodotta,
in esclusiva per la Corporazione Cimex, dalla Cerveceria Tínima di Camagüey, che presto dovrebbe lanciare anche la birra Caney.
Il costo è leggermente inferiore a quello delle altre birre cubane, 90 centesimi. Negli altri negozi, sempre della stessa catena, nessuna traccia della Cerveza Varadero. Sarà stata una prova commerciale?
Logicamente l’ho comprata e provata. Sono sincero: nulla d’eccezionale, preferisco restare fedele alla vecchia Bucanero.

06 ottobre 2008

Week-end all'Avana

Vivere lontano dal proprio paese, dalla propria famiglia sicuramente non è facile. Fortunatamente, però, ci sono gli amici, con i quali parlare del più e del meno e sentirsi – magari anche solo per alcune ore - seduti al tavolino del bar della propria città.
Per non perdere l’abitudine e come appuntamento fisso ormai, anche sabato, ci siamo incontrati io e Stefano. Insomma la nostra “riunione di redazione” che, come sempre, si è tenuta presso la confortevole Casa Pasqualon, nella centralissima calle Linea del Vedado.
Tra l’ottimo caffè e tante sigarette “Popular”, si è parlato un po’ di tutto: lavoro, famiglia e passioni, blog incluso.

Domenica mattina, invece, insieme a Giovannino – ovviamente in passeggino - ho fatto un giro per i mercati agricoli di Marianao, prezzi calmeriati ma offerta limitata a: zucca, guayaba, limoni, aglio, avocado, boniato, bietole e spinaci. Nei negozi in “divisa” il riassortimento è ormai evidente ed i prezzi – come confermato più volte dalle autorità – non sono assolutamente aumentati. Sugli scaffali, inoltre, ho notato anche alcuni prodotti nuovi, sia importati che cubani. Di questo, però, parleremo domani.
Nel pomeriggio, come sempre e Giovannino permettendo, mi sono dedicato ai fornelli: ziti al ragù con "tracchie" di maiale...

02 ottobre 2008

Gustav dal volto umano.


Il governo dell’avvocato Federico Laredo Brú (1936-1940) ha l’indubbio merito di avere promosso la nascita dell’assemblea che scriverà una tra le migliori e più progressiste costituzioni dell’epoca, promulgata il 5 giugno 1940. Passerà alla storia con il nome di Costituzione del 40. Il rappresentante del Partito Rivoluzionario Cubano Autentico firmerà durante il suo mandato anche diverse leggi in campo economico, sanitario ed educativo. Questo Presidente sarà però ricordato per un tristissimo episodio, quello della nave da crociera San Luis. La storia di questa grande e lussuosa imbarcazione mi è stata suggerita da mia cognata Milagros che si è ricordata di averne letto qualcosa alcuni anni fa. Il San Luis copriva la tratta tra Amburgo e l’America, poteva trasportare 400 passeggeri in prima classe e 500 in quella turistica. Nel 1939 era comandato dal capitano Gustav Schröder, responsabile dei 231 membri dell’equipaggio. Mentre s’inaspriva la persecuzione degli ebrei, ad alcuni di essi, esattamente 936 persone, in maggioranza abbienti e che avevano dovuto rinunciare a tutti i loro beni, venne concesso d’imbarcarsi su questo transatlantico. I nazisti, per pura propaganda, volevano così dimostrare che gli ebrei tedeschi erano liberi di recarsi ovunque volessero. Tra l’altro, a bordo dell’imbarcazione, si trovavano delle spie, che una volta giunte in America, avrebbero raccolto importanti informazioni sull’esercito statunitense. I passeggeri partirono il 13 maggio 1939 con destinazione L’Avana, da lì molti speravano infatti di raggiungere successivamente gli Stati Uniti e di rientrare nelle quote d’emigranti previste in quel periodo. Dopo un viaggio in cui il capitano ordinò ai suoi uomini di trattare i passeggeri con rispetto, come abitualmente avveniva in un transatlantico di questo tipo, il 23 maggio il San Luis, ormai prossimo alle coste cubane, ricevette un messaggio di possibili complicazioni: le autorità dell’Avana erano intenzionate a negare l’asilo ai passeggeri. Il capitano organizzò immediatamente un comitato per affrontare il problema. È necessario infatti spiegare che il governo cubano, proprio nel 1939, aveva stabilito con il decreto legge numero 55 di ridurre l’entrate nel suo territorio, valutando la richiesta e distinguendo due categorie, quella di turista e quella di rifugiato. In quest’ultimo caso, era necessario un visto d’entrata ed il pagamento della somma di 500 dollari, che permetteva di dimostrare che la persona non sarebbe stata un peso per le finanze pubbliche. Questo decreto aveva però il difetto di non definire bene la differenza tra turista e rifugiato, e così in questa breccia qualcuno ci sguazzava, vendendo i permessi d’entrata. Per farla finita con questa pastetta, il presidente Laredo Brú intervenne con il nuovo decreto 937, revocando tutti i visti precedentemente rilasciati. In questo modo i passeggeri del San Luis si trovarono spiazzati, perché gli veniva di fatto negata l’entrata, nonostante i visti già concessi dall’ambasciata cubana in Germania. Altre fonti, a parte il decreto legge, segnalano le pressioni esercitate sull’autorità cubane dal governo statunitense, impegnato a limitare le quote di potenziali emigranti provenienti dall’Europa centrale. Per i passeggeri del San Luis i risvolti burocratici incominciarono però ad avere una rilevanza drammatica, dato che lo spettro di un drammatico ritorno in Europa diventava sempre più reale. Il capitano Schröder, tentando una nuova soluzione, si diresse allora direttamente verso le coste della Florida per chiedere un nuovo permesso d’asilo. Nonostante la disponibilità dell’allora presidente Franklin Delano Roosevelt, l’opposizione del segretario di stato Cordell Hull e dei democratici del sud, impedì questa soluzione. Il 4 giugno venne quindi rifiutato un approdo in territorio statunitense ed il giorno successivo il San Luis fece rotta verso il Canada, dove ricevette però un’ulteriore risposta negativa. Il capitano, davanti all’impossibilità di trovare un’alternativa in questi territori, decise disperatamente di tornare in Europa. Durante il viaggio alcuni stati accettarono di condividere tra loro una parte dei passeggeri. Arrivati quindi nel porto d’Anversa, i rifugiati si divisero tra il Belgio, il Regno Unito, la Francia ed i Paesi Bassi. Alla fine del conflitto mondiale, solamente in 240 sopravvissero all’olocausto. Il generoso capitano Schöder, tornato in patria, non proseguirà nella sua attività. Nel 1957, due anni prima della morte, verrà insignito di un’onorificenza da parte delle autorità della Repubblica della Germania Democratica (DDR). Il suo nome è ricordato nel Giardino dei Giusti e nel Museo dell’Olocausto in Israele.

26 settembre 2008

L'Avana, solo volo.

Qualche settimana fa nel Terminal Interprovinciale degli Autobus dell’Avana ho comprato il libro “La Habana que va conmigo” (Edizioni Letras Cubanas, Collecion Voces), un’interessante selezione di Mario Coyula. Si tratta di una serie d’interviste o dialoghi con importanti personaggi avaneri che raccontano la loro città. Ancora una volta incontriamo Segundo Curti Messina, che ormai quasi novantenne, ci offre uno spaccato della storia della capitale cubana. Incalzato dalle domande di uno scrittore del calibro di Miguel Barnet e dello stesso Coyula, architetto ed urbanista, Curti dimostra una memoria ed uno spirito invidiabili. Il suo contributo s’intitola “L’Avana, una delle grandi città del mondo” e Segundo inizia con un emozionante “lasciatemi dire che sono figlio d’italiani” che apre una serie d’aneddoti tutti interessanti. Tra questi spicca addirittura un’impresa storica e cioè il famoso raid delle due Americhe compiuto nel 1927 dal grande aviatore italiano Francesco de Pinedo. Questo pioniere del volo nasce a Napoli il 16 febbraio 1890, quasi 20 anni prima di Curti. Di buona famiglia, studia arte e letteratura, con una grande passione per la musica, tanto che porterà nel suo raid americano addirittura un grammofono con i dischi. Si arruola a 18 anni nella Regia Marina, ottenendo in seguito il brevetto di pilota, e durante la Grande Guerra entra nella nuova arma delle Regia Aeronautica. Guadagna promozioni ed onorificenze ed organizza un volo Italia-Australia, via Giappone. Sceglie come velivolo un idrovolante S16 della Savoia-Marchetti, trasformando due dei quattro posti in serbatoi ausiliari e in depositi per le parti di ricambio. Dopo aver battezzato l’aereo “Gennariello” in onore di San Gennaro, insieme al suo compagno Ernesto Campanelli decolla da Sesto Calende il 20 aprile 1925. Nonostante diversi inconvenienti i due ritornano in tempo a Roma, accolti dalla folla festante. Pinedo riceve il titolo di marchese dal re Vittorio Emanuele e la medaglia d’oro dalla Federazione Aeronautica Internazionale. Un secondo grande raid viene incoraggiato addirittura da Mussolini e questa volta De Pinedo tocca le coste africane, passa sull’atlantico, giunge in Argentina, trasvola le foreste amazzoniche, sorvola gli Stati Uniti, per arrivare in Canada e riprendere la via di casa attraversando nuovamente l’Atlantico: un viaggio di 27.000 miglia. Visto il successo delle imprese, la Savoia – Marchetti, sponsor ante litteram, gli fornisce il nuovo idrovolante S55, un catamarano con doppia carlinga a due motori accoppiati in linea. De Pinedo, progettando un volo “americano”, lo battezza "Santa Maria", come la famosa caravella. Suo compagno di viaggio è il capitano Carlo del Prete, mentre la parte meccanica è curata dal sergente Vitale Zacchetti. La “Santa Maria” decolla da Sesto Calende per Cagliari, ed il 13 febbraio 1927 dalla Sardegna inizia ufficialmente il volo transoceanico. Dopo alcuni problemi tecnici e 15 ore di volo, l’idrovolante raggiunge il territorio brasiliano. Da lì parte per Buenos Aires dove è atteso da un mare di folla.
Dopo aver sorvolato le selve sudamericane, De Pinedo ed i suoi compagni giungono all’Avana. Qui la prodigiosa memoria di Curti Messina sbaglia l’anno indicando il 1929, ma ricorda che gli aviatori italiani ammararono dove oggi si trova la stazione di polizia fatta costruire dal Comandante Pedraza in calle Cuba angolo con calle Chacon. In quella zona, la famosa Cortina de Valdés, allora c’era ancora il mare. Era il 28 marzo del 1928. Come ci rammenta Curti, gli idrovolanti partono poi per gli Stati Uniti ed il 29 marzo, una data storica per l’aviazione italiana, toccano per la prima volta il territorio del grande paese nordamericano, a New Orleans. Giunti in Arizona, per un fatale errore umano un mozzicone lanciato in acqua vicino all’idrovolante incendia il velo di benzina galleggiante ed il fuoco distrugge il velivolo. Non va però in fumo l’impresa, perché dall’Italia mandano un idrovolante nuovo e da New York riprende il tour americano ed infine la via oceanica per il ritorno ad Ostia.
Segundo Curti Messina ci ha lasciato questo ricordo avanero il 7 maggio 1999, a sei mesi dalla sua morte. È stato un dei grandi combattenti rivoluzionari degli anni trenta, ministro dei governi repubblicani dei presidenti Grau e Prío.