23 dicembre 2008

Il teatro Mella

di Stefano Pasqualon

Sabato scorso sono andato con mia moglie al balletto. Quando possiamo, non perdiamo l'occasione. Normalmente gli spettacoli sono di ottimo livello, sia per la qualità delle scenografie che per la bravura delle compagnie. Lo consiglio quindi a chi ne è appassionato, ma anche a coloro che vogliono conoscere un aspetto differente di questa città. Siccome l'ambiente è molto “informal”, grazie anche al prezzo dell'entrata rimasto invariato da oltre 50 anni (5 Pesos MN), in alcuni teatri troverete persone vestite decisamente casual, mangiando rosita de maís o maní (popcorn o bagigi), ed altre in giacca e cravatta. Un alternativa è la guayabera, la classica camicia cubana, che si porta fuori dai pantaloni. E’ consigliabile una via di mezzo: per gli uomini camicia, anche a maniche corte, pantaloni un po' eleganti e magari una giacca di lino o cotone leggero; per le signore un vestito leggero con uno scialle per ripararsi dall'eventuale, e temibile, aria condizionata.
Dopo questo inciso, torniamo allo spettacolo di sabato, rappresentato dalla compagnia Pro Danza, guidata da Laura Alonso, figlia della prima ballerina assoluta Alicia, una leggenda del balletto mondiale. I giovani e giovanissimi artisti hanno fatto il loro dovere ed i novanta minuti in due atti dello Schiaccianoci, la classica opera in clima natalizio di Čaikovskij, sono letteralmente volati.

Nell'intervallo della rappresentazione mi sono guardato bene il teatro. Si Tratta del “Mella”, che si trova in calle Linea n. 657, tra A e B, nel Vedado. È intitolato a Julio Antonio Mella (1903-1929), il combattente comunista ucciso dai sicari del dittatore Gerardo Machado mentre si trovava in esilio in Messico. Mella fu il compagno di Tina Modotti, la famosa modella, attrice, fotografa e combattente rivoluzionaria italiana.

La costruzione del teatro risale al 1952 ed ha una capacità di 1887 posti. Possiede uno stile moderno, con linee morbide ed ondeggianti, buona acustica ed un ottima visuale. Originariamente progettato come cinema, si chiamava “Rodi” ed era proprietà di Antonio Helier Rodríguez Citra. Questo imprenditore, impegnato anche in altri settori, era proprietario di altre quattro sale cinematografiche, tra cui il Cineteatro América (Avenida de Italia n. 257), progettato da Fernando Martínez Campos e Pascual Reyes, e del Cineteatro Radio Cine (Avenida de Italia n. 259), entrambi costruiti nel 1941 ed inseriti all'interno dell'Edificio América, in stile decò. Mentre l'América conserva il suo nome originale, con una capacità per 1775 persone e con un'alta volta che permette un'ottima acustica, il Radio Cine è stato dapprima ristrutturato e ribattezzato "Jigüe", ed ai giorni nostri è di proprietà dell'impresa di registrazione EGREM. Anche se impegnati con la PMM ed arrivando di notte, avrete ormai capito che si tratta della famosa "Casa de la Música di Galiano" (Avenida de Italia).

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