Viste le numerose e-mail che si sono arrivate, abbiamo deciso di pubblicare alcuni passaggi della nota “Informazione ufficiale dei dati preliminari sui danni provocati dagli uragani Gustav ed Ike”, pubblicata il 16 settembre dai mezzi d’informazione cubani.
«L’azione combinata degli uragani Gustav ed Ike, tra venti, piogge ed inondazioni, al loro passaggio su praticamente tutto il paese, tra il 30 agosto ed il 9 settembre, inclusi gli effetti precedenti e posteriori alla loro entrata ed uscita dal territorio nazionale, la trasformano senza nessun dubbio nella più devastante nella storia di questi fenomeni meteorologici a Cuba, in relazione alla proporzione dei danni materiali causati».
Considerevoli perdite materiali.
«Valutazioni preliminari ed approssimative dei danni, causati in meno di dieci giorni dai due uragani che hanno colpito il territorio nazionale, quantificano le perdite in circa 5 miliardi di dollari.
Senza dubbio, l’impatto più importate causato da Gustav ed Ike è quello alle case: oltre 444 mila danneggiate, buona parte di queste con perdite parziali e totali del tetto, oltre ad altri danni. Del totale, 63.249 sono crollate completamente.
Nell’intero territorio nazionale si sono registrati danni – che non sono ancora quantificati definitivamente e che potranno ancora aumentare in una certa quantità, a causa dell’effetto congiunto delle intense piogge ed il trascorrere dei giorni – anche se i danni maggiori interessano direttamente i territori maggiormente colpiti dalle piogge e dai venti più forti, a cui si sono aggiunte, prima, durante e dopo, le inondazioni e le penetrazioni del mare; ossia Pinar del Rio e l’Isola della Gioventù, soprattutto con Gustav (categoria 4), ed Holguin, Las Tunas e Camaguey con Ike (categoria 3).
Questo può essere considerato il tipo di problema più complesso, non solamente perché nel caso delle abitazioni distrutte lascia per un periodo oltre 200 mila persone senza un tetto dove vivere, ed altre centinaia di migliaia con case che devono essere riparate, ma perché la ricostruzione e la ristrutturazione implica investimenti finanziari milionari ed obbligatoriamente anni d’intenso lavoro».
I principali danni di Gustav in altri settori
«La valutazione preliminare dei danni di Gustav riflette che i più importanti si sono verificati nel comune speciale dell’Isola della Gioventù e nella provincia di Pinar del Rio, principalmente nelle località di San Cristóbal, Los Palacios, Consolacion del Sur, Viñales, La Palma, Minas di Matahambre, Candelaria e Bahia Honda.
(…) La situazione è critica nelle 120.105 case danneggiate da Gustav nella provincia di Pinar del Rio, in particolare nei comuni de Los Palacios e San Cristóbal. Associati ai danni alle case, ci sono quelli alle cisterne per immagazzinare acqua negli edifici, che superano la cifra di 4.000.
Nella regione occidentale del paese si riportano seri danni alla rete elettrica:
Nella linea di trasmissione di 220 chilowatt Mariel/Pinar del Rio sono stati distrutti 137 tralicci e 13 in quella di 110 chilowatt.
4.500 piloni abbattuti, 530 trasformatori e 5.000 lampioni danneggiati.
Nel comune speciale dell’Isola della Gioventù è stato danneggiato il 100% delle linee elettriche.
Nell'occidente del paese, hanno registrato perdite totali oltre 55.700 ettari di differenti coltivazioni, principalmente ortaggi e canna da zucchero. Sono stati danneggiati, inoltre, 877 campi e 392 orti intensivi.
Ha danneggiato seriamente l’80% dell'avicoltura dell'Isola della Gioventù, e totalmente quella degli otto
Sono stati distrutti 3.414 essiccatoi di tabacco e 1.590 danneggiati, ed inoltre oltre 800 tonnellate di prodotto.
Sono stati danneggiati oltre 180 mila ettari di piantagioni forestali.
Nella produzione industriale di alimenti: sono state colpite sostanzialmente per la perdita totale dei tetti, anche se disponevano di generatori elettrici, 28 panetterie, 8 pasticcerie ed un'impresa di conserve di frutta e vegetali.
Danni per 4.355 tonnellate d’alimenti in magazzini e negozi.
Nel campo della salute, nella regione occidentale, hanno subito considerevoli danni 314 strutture, tra cui: 26 ospedali, 18 policlinici, 191 ambulatori, 14 case di riposo e 42 farmacie; anche in questo caso la situazione più critica è nell'Isola della Gioventù ed in vari comuni di Pinar del Río, quali: San Cristóbal, Los Palacios, La Palma e Consolación del Sur.
Nell’educazione sono stati interessati 1.160 centri educativi, tra cui: comuni di Pinar del Rio dallo stesso interessati.599 a Pinar del Río, 218 in Provincia Avana, 225 nella Città dell'Avana e 87 nell'Isola della Gioventù.
Sono state colpite importanti installazioni del porto di Nueva Gerona, con danni nell'aeroporto del comune speciale, pregiudicando praticamente tutto il trasporto passeggeri».
Principali danni causati da Ike. «Senza essere stata ancora conclusa la valutazione, il 12 settembre, al termine di questo rapporto, i maggiori danni per territorio sono riscontrati nelle province indicate, e principalmente nei seguenti comuni:
Guantánamo, i comuni di Baracoa e Maisí.
Holguín, principalmente il capoluogo, Banes, Antilla, Moa, Rafael Freyre, Mayarí e Gibara.
Las Tunas, il capoluogo, Puerto Padre, Manatí e Jesús Menéndez.
Camagüey, il capoluogo, Nuevitas, Guáimaro, Najasa, Florida, Sibanicú, Minas e Santa Cruz del Sur.
Ciego de Ávila, il capoluogo, Venezuela, Baraguá e Majagua.
Sancti Spíritus, il capoluogo, Trinidad e La Sierpe.
Villa Clara, Manicaragua, Encrucijada, Santo Domingo e Sagua la Grande.
Cienfuegos, Cumanayagua e Aguada de Pasajeros.
Matanzas, il capoluogo, Unión de Reyes, Calimete, Perico e Jagüey Grande.
Danni sono riscontabili in tutti i comuni di quelle province. Le perdite negli altri comuni non saranno ignorate.
In quanto ai danni fondamentali, si riportano perdite importanti nelle province dell’Avana e della Città dell'Avana, benché non con una percentuale così alta come nel resto del paese.
Pinar del Río e l'Isola della Gioventù sono stati nuovamente spazzati dai venti, e questa volta in forma maggiore anche dalle piogge. Gli effetti dell'uragano hanno tardato a scomparire.
Il servizio elettrico è stato colpito praticamente in tutto il paese, rimasto al buio per l'effetto diretto dei venti e delle intense piogge intense, oltre per le misure di protezione adottate per evitare danni maggiori.
L’attività di ripristino hanno subito delle complicazioni in quasi tutto il territorio nelle 24 ore successive all’uscita in mare del fenomeno naturale.
In un primo momento, l’erogazione è stata ristabilita grazie a micro sistemi elettrici, utilizzando dei gruppi elettrogeni, sostituendoli con il graduale ripristino del Sistema Elettro-energetico Nazionale, eccetto che nelle province di Santiago de Cuba, Granma e parte di Guantánamo, dove è stato possibile il collegamento con la centrale termoelettrica di Renté. La provincia di Pinar del Río ed il comune speciale dell’Isola della Gioventù ricevono il servizio ancora grazie ai micro sistemi, che saranno utilizzati finché, nel più breve tempo possibile, non saranno terminati i lavori di ricostruzione delle linee di trasmissione.
(...)Nella Capitale funzionavano ancora i pozzi per l’erogazione del gas di città. Nell’impresa Energás stava funzionando una sola turbina e perciò erano operativi alcuni pozzi che forniscono gas al sistema.
Sono presenti interruzioni generalizzate nelle comunicazioni dovute alla caduta di alberi, pali telefonici e tralicci, mentre non risultano attive alcune stazioni televisive comunitarie.
A causa di Ike, sono riportati danni in 205 installazioni agricole per la coltivazione protetta e nella maggioranza delle strutture per la coltivazione semi-protetta.
Per l'azione combinata della pioggia e del vento nella zona orientale del paese, hanno sofferto perdite le maggiori aree di produzione del caffé, quali Mayarí, Sagua de Tánamo, Maisí e la provincia di Granma.
Sempre nelle province orientali, sono andati perduti 32.305 ettari di bananeti ed oltre 10 mila ettari di altre coltivazioni.
Al momento, si riportavano perdite superiori a mezzo milione di volatili da cortile, di cui circa 100 mila sono stati abbattuti e venduti alla popolazione. I danni alla produzione avicola sono significativi a Sancti Spíritus, Matanzas, Las Tunas y Camagüey.
Risultano piegati dal vento 156.600 ettari di canna da zucchero, altri 518.879 inondati, mentre sono andati perduti 3.895 ettari di canna nuova; approssimativamente 40 mila tonnellate di zucchero dovranno essere rielaborate poiché si sono bagnate.
Sono riportati notevoli danni anche in altre aree coltivate dal Ministero dello Zucchero, e colpiti oltre mille ettari che producono banane, riso, fagioli ed altre coltivazioni, compresi gli orti.
In generale, nelle installazioni industriali si riscontrano gravi danni ai tetti ed alle finestre. Tutte le fabbriche, per varie cause, hanno interrotto la loro produzione, e molte si trovano ancora in questa situazione.
Il Ministero di Commercio Interno riporta che nei suoi magazzini i danni ammontano a 49.000 tonnellate, i più gravi nei Magazzini Centrali di Holguín, dove si registrano serie perdite, pari a 12.750 tonnellate di prodotti e danni in 1.111 negozi.
Sono indicate la distruzione parziale o totale di 2.642 strutture del Ministero dell’Educazione, fondamentalmente tetti e finestre, in 186 asili, e seri danni negli Istituti Pedagogici di Holguín, Las Tunas y Camagüey.
Il Ministero dell’Educazione Superiore ha informato di danni nelle università di Cienfuegos, Sancti Spíritus, Matanzas, Villa Clara, Holguín, nella sede distaccata di Puerto Padre a Las Tunas e nell’Istituto Agrario dell’Avana.
Si registrano danni in 146 istituzioni culturali ed in 82 strutture sportive, tra cui 6 Scuole d’Avviamento allo Sport (EIDE), 13 Scuole ed Accademie Superiori di Perfezionamento Atletico (ESPA), 2 Facoltà d’Educazione Fisica, 5 stadi provinciali e 32 comunali di baseball, 8 strutture polivalenti, 13 scuole comunitarie e 2 centri natatori.
Nelle strutture sanitarie i maggiori danni sono nei servizi di ostetricia degli ospedali Enrique Cabrera, Aballí, Ostetrico e Ginecologico Eusebio Hernández, 10 de Octubre, William Soler, ed inoltre in quello Ortopedico Fructuoso Rodríguez.
Sono segnalati danni nelle vie di comunicazione a causa della caduta di alberi ed inondazioni. Nel terrapieno di Cayo Coco sono danneggiati tutti i ponti e le condutture idriche. La strada La Farola, nella provincia di Guantánamo, è percorribile con massima precauzione; sono ispezionati i tratti Las Tunas-Holguín e Holguín-Moa, mentre rimane interrotta in due tratti l'Autostrada Nazionale. In tutto il paese risultano danneggiati migliaia di chilometri di strade.
Sono chiusi 7 porti e segnalati gravi danni ai tetti dei loro magazzini a Vita, Carúpano e Nuevitas,, con problemi nella segnaletica d'entrata in porto.
In quanto al volume d’acqua accumulato nei 239 bacini artificiali del paese, amministrati dall'Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche, il 12 di settembre ammontava a 7.891,5 milioni di metri cubici, l’86% del totale della capacità utilizzabile con un aumento pari a 1.791 milioni di metri cubi rispetto a venerdì 5 settembre.
Stanno debordando 128 bacini artificiali, 94 in più prima del passaggio di Ike.
Nell'ultima settimana tutte le province, eccetto il comune speciale dell’Isola della Gioventù, hanno aumentato il volume dei loro bacini. Sono oltre il 90% delle loro capacità quelli di Pinar del Río, Villa Clara, Cienfuegos, Holguín, Granma e Guantánamo; Santiago de Cuba si trova oltre il 99%. Quattro province superano l’80%.
Molte altre informazioni e dati potrebbero completare il panorama che, in meno di un mese, ha lasciato nel paese l'impatto di quattro fenomeni meteorologici, ed in particolare, per la loro capacità distruttrice, gli uragani Gustav ed Ike. Come mai prima d’ora, il paese è stato devastato nella sua infrastruttura economica, sociale ed abitativa...».
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