Oggi parliamo del Coppelia, non il celebre balletto francese da cui prende il nome, ma della "Cattedrale del Gelato", com'è stata giustamente definita nel famoso film cubano "Fresa y Choccolate".
La gelateria Coppelia occupa, nel centralissimo Vedado, tutto l'isolato delimitato dalle strade 23, 21 L e K. Chi conosce l'Avana, sicuramente, l'ha vista e magari anche visitata. Personalmente, ci sono stato diverse volte in compagnia di moglie.
Ma ritorniamo alla storia. Nello stesso luogo, l'8 febbraio 1886 veniva inaugurato l'ospedale Reina Mercedes, chiamato così in onore della moglie di Re Alfonso XII, bisnonno dell'attuale re di Spagna Juan Carlos I di Borbone. I lavori dell'ospedale, grazie ad una donazione di 217mila pesos dei benefattori doña Josefa Santa Curz de Oviedo, don Salvador Samá Marchese di Marianao e don Joaquín Gómez, erano cominciati, con la posa della prima pietra, il 19 novebre 1880. Per l'acquisto di quel terreno così "periferico", nelle vicinanze dell'antica Batteria di Santa Clara, nell'isolato 88 dell'allora Reparto Medina, erano stati spesi appena 3mila pesos. Il primo direttore della struttura fu il dottor Emiliano Nuñez di Villavicencio y Alvarez.
Con la fine della dominazione spagnola, il nome dell'ospedale fu cambiato in "Nuestra Señora de las Mercedes" e l'amministrazione fu affidata dal Generale Leonard Wood ad "Juntas de Patronos", diretta dallo stesso Nuñez de Villavicencio.
Nel 1954 la Junta de Patronos decise di trasferire l'ospedale in un'altra zona, anche a causa della rapida urbanizzazione del Vedado. Il terreno fu venduto al prezzo di oltre 300mila pesos e l'ospedale si trasferì nelle vicinanze del Castillo del Principe, l'attuale "Comandante Manuel Fajardo".
Il 25 agosto del 1958, cominciarono i lavori di demolizione: al posto del vecchio ospedale sarebbe dovuto sorgere un lussuoso hotel di 50 piani con ben 500 stanze. Il progetto andò a rotoli con il trionfo della Rivoluzione. Al suo posto fu costruito un Padiglione del Turismo, con la riproduzione di montagne, laghi artificiali, scenari flottanti, bar ed un ristorante per 500 persone. Il Padiglione funzionò per circa un anno e dopo le sue strutture furono utilizzate per un Centro Ricreativo chiamato "Nocturnal".
Nel 1965 arrivò finalmente l'idea di costruire, in quel luogo così centrale, un'enorme gelateria. Il progetto fu affidato al talento dell'architetto Mario Girona con la collaborazione degli architetti Rita Maria Grau e Candelario Ajuria. I calcoli strutturali, invece, furono eseguiti dagli ingegneri Maximiliano Isoba e Gonzalo Paz.
La vera sfida era abbinare la grandezza dell'opera con la giusta e necessaria riservatezza. Risultato raggiunto con la costruzione di cinque piccole zone, un ampia sala centrale, divisa però in tre sezioni ed un piano alto anche questo diviso. L'edificio centrale è costruito da colonne di cemento armato, gettate sul luogo, travi prefabbricate ed un tetto circolare, la cui cupola ha ben 40 metri di luce, formato da lastre nervate e rifinito con un lucernaio di cristalli colorati che misura 4 metri d'altezza e cinque di diametro. Le travi superano le terrazze e si appoggiano nei muri che svolgono la funzione di contrafforti. Il diametro di ogni piano dei saloni superiori è di 12 metri. La costruzione durò appena sei mesi, ma con giornate di lavoro di 24 ore.
Il Coppelia, anche se non è mai stato ufficialmente inaugurato, aprì i battenti il 4 giugno 1966, con un offerta di ben 26 gusti che con tempo sarebbero arrivati a 54. Ancora oggi, nonostante sia diminuita notevolmente l'offera, in questi giorni di caldo, e a qualsiasi ora, è facile vedere lunghe code di avaneri, giovani e meno giovani, in fila per mangiare un buon gelato...
La gelateria Coppelia occupa, nel centralissimo Vedado, tutto l'isolato delimitato dalle strade 23, 21 L e K. Chi conosce l'Avana, sicuramente, l'ha vista e magari anche visitata. Personalmente, ci sono stato diverse volte in compagnia di moglie.
Ma ritorniamo alla storia. Nello stesso luogo, l'8 febbraio 1886 veniva inaugurato l'ospedale Reina Mercedes, chiamato così in onore della moglie di Re Alfonso XII, bisnonno dell'attuale re di Spagna Juan Carlos I di Borbone. I lavori dell'ospedale, grazie ad una donazione di 217mila pesos dei benefattori doña Josefa Santa Curz de Oviedo, don Salvador Samá Marchese di Marianao e don Joaquín Gómez, erano cominciati, con la posa della prima pietra, il 19 novebre 1880. Per l'acquisto di quel terreno così "periferico", nelle vicinanze dell'antica Batteria di Santa Clara, nell'isolato 88 dell'allora Reparto Medina, erano stati spesi appena 3mila pesos. Il primo direttore della struttura fu il dottor Emiliano Nuñez di Villavicencio y Alvarez.
Con la fine della dominazione spagnola, il nome dell'ospedale fu cambiato in "Nuestra Señora de las Mercedes" e l'amministrazione fu affidata dal Generale Leonard Wood ad "Juntas de Patronos", diretta dallo stesso Nuñez de Villavicencio.
Nel 1954 la Junta de Patronos decise di trasferire l'ospedale in un'altra zona, anche a causa della rapida urbanizzazione del Vedado. Il terreno fu venduto al prezzo di oltre 300mila pesos e l'ospedale si trasferì nelle vicinanze del Castillo del Principe, l'attuale "Comandante Manuel Fajardo".
Il 25 agosto del 1958, cominciarono i lavori di demolizione: al posto del vecchio ospedale sarebbe dovuto sorgere un lussuoso hotel di 50 piani con ben 500 stanze. Il progetto andò a rotoli con il trionfo della Rivoluzione. Al suo posto fu costruito un Padiglione del Turismo, con la riproduzione di montagne, laghi artificiali, scenari flottanti, bar ed un ristorante per 500 persone. Il Padiglione funzionò per circa un anno e dopo le sue strutture furono utilizzate per un Centro Ricreativo chiamato "Nocturnal".
Nel 1965 arrivò finalmente l'idea di costruire, in quel luogo così centrale, un'enorme gelateria. Il progetto fu affidato al talento dell'architetto Mario Girona con la collaborazione degli architetti Rita Maria Grau e Candelario Ajuria. I calcoli strutturali, invece, furono eseguiti dagli ingegneri Maximiliano Isoba e Gonzalo Paz.
La vera sfida era abbinare la grandezza dell'opera con la giusta e necessaria riservatezza. Risultato raggiunto con la costruzione di cinque piccole zone, un ampia sala centrale, divisa però in tre sezioni ed un piano alto anche questo diviso. L'edificio centrale è costruito da colonne di cemento armato, gettate sul luogo, travi prefabbricate ed un tetto circolare, la cui cupola ha ben 40 metri di luce, formato da lastre nervate e rifinito con un lucernaio di cristalli colorati che misura 4 metri d'altezza e cinque di diametro. Le travi superano le terrazze e si appoggiano nei muri che svolgono la funzione di contrafforti. Il diametro di ogni piano dei saloni superiori è di 12 metri. La costruzione durò appena sei mesi, ma con giornate di lavoro di 24 ore.
Il Coppelia, anche se non è mai stato ufficialmente inaugurato, aprì i battenti il 4 giugno 1966, con un offerta di ben 26 gusti che con tempo sarebbero arrivati a 54. Ancora oggi, nonostante sia diminuita notevolmente l'offera, in questi giorni di caldo, e a qualsiasi ora, è facile vedere lunghe code di avaneri, giovani e meno giovani, in fila per mangiare un buon gelato...
7 commenti:
Tanto per essere chismosi....ma tu , quando ci vai , vai alla destra ( MN ) o alla sinistra ( CUC )?????
Io ci sono andato una sola volta in dieci anni di frequentazione cubana, pensare che alloggiavo nella diciassettesima a 700 mt in linea d'aria dal Coppelia, troppa gente in fila. A Cuba fare la fila è una costante normalissima mentre per noi italioti è qualcosa di orrido, chissà perché...
massimo,il gelato che costa in cuc è migliore di quello in pesos?O semplicemente permette ai turisti di non fare la fila?Infine,considerato che sono curioso,ti chiedo il prezzo in pesos e in cuc.
Caro Gigi, tranne una volta, anni fa, vado sempre alla destra, ovvero dove il gelato viene venduto in moneta nazionale.
Nino, la qualità dei gelati, MN o CUC, è la stessa. Essendo l'affluenza minore, nella parte riservata ai turisti, molte volte, si trova qualche gusto in più.
Ci sono due qualità di gelato in vendita: il Varadero, un pò più economico, ed il Coppelia.
Arriviamo ai prezzi, una coppa con quattro palline, chiamata "ensalada", costa 5 mn se Varadero e 7 mn se Coppelia.
La stessa coppa, anche se con una presentazione più bella, in cuc costa poco più di 3 cuc, se ben ricordo.
Sia in mn che in cuc, ai clienti viene sempre offerto un bicchiere d'acqua fredda.
Ciao Marione!!!
Ci sono stato più volte, ma volete mettere i gelati italiani!!??? Non c'è paragone!!! Con la possibilità che hanno non pensano neppure a fare un gelato un pococ diverso... esempio al lime!!?!?
olly è evidente che tu non hai cercato il meglio: ho mangiato gelato al limone (limoncini indigeni) che superava alla grande il gelato italiano. Forse solo in Sicilia troviamo un gelato al limone superiore, ma capirai che per me è scomodo, sto meno a venire al Coppelia che scendere a Taormina, dove ho mangiato il gelato migliore della mia vita!!!
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