20 agosto 2008

Radiocentro

Tranne le due scappate al mare, in questi giorni le nostre storie si sono ambientate nelle vicinanze della Rampa. Restiamo quindi in zona e chiudiamo un momento gli occhi e torniamo un po’ indietro nel tempo. Ci troviamo all’angolo con L, è già sera ed il vestito di lino non mitiga il caldo, tra l’altro la giacca e la cravatta non migliorano la situazione. E poi lei è in ritardo. Aveva detto alle nove davanti al Radiocentro e suo padre l’aveva lasciata uscire per andare al cinema. I commentatori, i tecnici del suono e le segretaria delle emittenti radiofoniche dell’edificio mi guardano camminare avanti ed indietro tra M e L. Mi preoccupa solo un po’ che lo faccia anche la guardia all’angolo, speriamo che non creda che abbia brutte intenzioni. Ma perché tutta questa agitazione? Ah, sta uscendo l’autista di Mestre Espinosa, il capo supremo della CMQ S.A., l’imprenditore di successo che ha appena finito di costruire il FOCSA. Con i suoi due fratelli è proprietario, o comunque ha interessi, in 23 imprese per un valore di 15 milioni di dollari. Invece di studiare italiano, dovevo impegnarmi come lui in Economia. Certo, lavorare per l’Ambar Motors del paesano di mio padre Amedeo Barletta mi permette d’invitare a cena la mia “ritardataria cronica”, ma una Laurea in Business Administration nell’Università di Yale è un’altra cosa. Chiaro, Goar Mestre ha fiuto per gli affari, i suoi canali 6 e 7 della televisione e le emittenti radiofoniche CMQ, Radio Reloj, Radio Universal e CMBF Onda Musical le seguono tutti, ma è già ricco di nascita, con un nonno addirittura sindaco di Santiago di Cuba, da dove proviene la sua famiglia di farmacisti. E poi non ha solo le radio e le televisioni, s’occupa di generi alimentari, pubblicità, cosmetici, profumi, automobili, elettrodomestici, senza dimenticare che è presidente della Fomento de Obras y Construcciones S.A. Credo però che il salto di qualità l’abbia fatto con le televisioni e forse, se questo aggeggio prenderà piede un giorno anche in Italia, sarà un buon affare: chissà se qualche paesano ci penserà… Se non sbaglio è però nel 1943 che Mestre centra l’obbiettivo, quando s’associa con Emilio Azcárraga, il futuro fondatore della messicana Televisa, e con i vecchi proprietari della CMQ superano in poco tempo la competitrice Cadena Azul de Cuba. Certo comprare questo strategico appezzamento di terreno ad Evangelina Aulet e costruire proprio qui, in L e 23, l’Edificio Radiocentro in soli 2 anni (dal marzo 1946 al marzo 1948) è stata un’altra scelta azzeccata. Però 3 milioni di dollari sono una botta! Pensandoci bene nel ’47 aveva già fatto due passi importanti: il 1. luglio l’inaugurazione di Radio Reloj ed il 23 dicembre del teatro Warner con i film della famosa casa di produzione cinematografica. Dal gennaio del ’53 ha cambiato il nome del cinema in Radiocentro, almeno così nessuno si sbaglia o si confonde con l’edificio. A proposito: quando ho detto il cinema di Mestre Espinosa non è che il padre si sia sbagliato con l’Arenal di 31 e 30 a Marianao? Ah no, eccola che arriva! Bellissima, però che strano nome le hanno dato i suoi: Yara. Non sono molti i nomi con la Y, forse sta iniziando una nuova moda. Sarà la televisione, ormai la guardano tutti e mi sa che tra poco cambieranno anche il nome all’edificio: chissà Istituto Cubano della Radio Televisione o qualche sigla simile…

2 commenti:

pumario ha detto...

Racconto bellissimo. Nei lontani anni quaranta si parlava del Berlusca all'Avana? Aveva l'occhio lungo l'uomo in giacca e cravatta!!!

pumario ha detto...

Ragazzi che mi dite di Gustav?