Se i pensieri avaneri sono anche una disposizione dell'animo, e gli amici che leggono questi appunti lo dimostrano, allora mi sento di scrivere questo pezzo lontano da Cuba, con il cuore in salita. La Rampa, il tratto di calle 23 che parte da Infanta ed arriva a L, cioè i 500 metri in pendenza che vanno dal Ministero del Commercio Estero all'hotel Habana Libre, è uno dei luoghi più conosciuti della capitale di tutti i cubani, come dice il famoso cartellone prima del Tunnel.
Un luogo emblematico che ebbe il suo sviluppo negli anni '40, se si pensa che agli inizi del secolo era una zona dove imperversavano ancora le mareggiate e le uniche costruzioni che si vedevano nelle foto d'epoca erano gli edifici del cabaret Montmartre e dell'Hotel Nacional, non propriamente sulla Rampa, quelli dell'attuale Ministero del Lavoro e dell'ormai scomparso Alaska.
All'angolo di 23 e L, dove ora si trova la gelateria Coppelia, fino al 1954 ha prestato i suoi servizi l'ospedale Reina Mercedes. Mentre di fronte all'ospedale, percorrendo L, in quello che è oggi il parcheggio di automobili vicino al cinema Yara, si trovava invece la casa del generale Alberto Herrera, capo dello Stato Maggiore dell'Esercito dal 1922 fino alla caduta di Machado, avvenuta nel 1933.
Lo sviluppo della zona avvenne alla morte di Bartolomé Aulet, proprietario di gran parte dei terreni, quando suo nipote Evelina, contravvenendo alle disposizioni dello zio, vendette l'enorme fortuna. Tra gli imprenditori che edificarono nella zona, incontriamo anche il nostro connazionale Amedeo Barletta, che con la sua agenzia AMBARMOTORS fu il rappresentante della General Motors a Cuba, con appunto sede nell'edificio dell'odierno Ministero del Commercio Estero. Durante la seconda guerra mondiale, in base alle disposizione nei confronti dei cittadini dei paesi appartenenti all'Asse, fu espulso dal paese, ma nel 1946 ritornò a Cuba intraprendendo molteplici attività economiche, soprattutto nel campo dell'informazione. Era infatti uno dei concorrenti dei fratelli Mestre che costruirono sulla Rampa il famoso edificio Radio Centro, oggi sede della televisione cubana, ed il cinema Yara, l'ex Wagner, inaugurato con il film Night and Day. L'entrata costò allora 10 pesos, mentre oggi ne vale 5.
Da quel momento, questa strada in salita vide nascere numerosi edifici e condomini, come il Ritiro Medico con i suoi murales dipinti da Wilfredo Lam, ristoranti e locali notturni, agenzie bancarie e pubblicitarie. La costruzione attualmente occupata dagli uffici delle compagnie aeree era un centro commerciale dove esposero gli artisti del gruppo de Los Once, che rivoluzionarono l'arte plastica contemporanea. Nel negozio La California, Frank País, la settimana prima del suo assassinio, impartì gli ordini del Movimento 26 Luglio ai suoi compagni.
La Rampa è una strada speciale, basta osservare i suoi marciapiedi di granito, lastricati di pitture o fermarsi a guardare il Pabellón Cuba. Fu costruito in 70 giorni su progetto degli architetti Juan Campos ed Enrique Fuentes che pensarono ad un'opera ariosa, immersa tra la vegetazione, che sfruttasse la naturale pendenza e prospettiva della zona. L'inaugurazione avvenne nel 1963, in occasione del Congresso Mondiale degli Architetti, a cui parteciparono circa 2000 professionisti del settore. La nota di colore è che il battesimo di questa importante opera fu fatto con una “tremenda rumba” e perfino gli architetti ballarono accodandosi alla comparsa che scendeva la Rampa, mentre musicisti come Pacho Alonso suonavano lungo il percorso.
In questo momento a Bozen il termometro segna 6 gradi e piove, per fortuna ci sono i pensieri avaneri...
Un luogo emblematico che ebbe il suo sviluppo negli anni '40, se si pensa che agli inizi del secolo era una zona dove imperversavano ancora le mareggiate e le uniche costruzioni che si vedevano nelle foto d'epoca erano gli edifici del cabaret Montmartre e dell'Hotel Nacional, non propriamente sulla Rampa, quelli dell'attuale Ministero del Lavoro e dell'ormai scomparso Alaska.
All'angolo di 23 e L, dove ora si trova la gelateria Coppelia, fino al 1954 ha prestato i suoi servizi l'ospedale Reina Mercedes. Mentre di fronte all'ospedale, percorrendo L, in quello che è oggi il parcheggio di automobili vicino al cinema Yara, si trovava invece la casa del generale Alberto Herrera, capo dello Stato Maggiore dell'Esercito dal 1922 fino alla caduta di Machado, avvenuta nel 1933.
Lo sviluppo della zona avvenne alla morte di Bartolomé Aulet, proprietario di gran parte dei terreni, quando suo nipote Evelina, contravvenendo alle disposizioni dello zio, vendette l'enorme fortuna. Tra gli imprenditori che edificarono nella zona, incontriamo anche il nostro connazionale Amedeo Barletta, che con la sua agenzia AMBARMOTORS fu il rappresentante della General Motors a Cuba, con appunto sede nell'edificio dell'odierno Ministero del Commercio Estero. Durante la seconda guerra mondiale, in base alle disposizione nei confronti dei cittadini dei paesi appartenenti all'Asse, fu espulso dal paese, ma nel 1946 ritornò a Cuba intraprendendo molteplici attività economiche, soprattutto nel campo dell'informazione. Era infatti uno dei concorrenti dei fratelli Mestre che costruirono sulla Rampa il famoso edificio Radio Centro, oggi sede della televisione cubana, ed il cinema Yara, l'ex Wagner, inaugurato con il film Night and Day. L'entrata costò allora 10 pesos, mentre oggi ne vale 5.
Da quel momento, questa strada in salita vide nascere numerosi edifici e condomini, come il Ritiro Medico con i suoi murales dipinti da Wilfredo Lam, ristoranti e locali notturni, agenzie bancarie e pubblicitarie. La costruzione attualmente occupata dagli uffici delle compagnie aeree era un centro commerciale dove esposero gli artisti del gruppo de Los Once, che rivoluzionarono l'arte plastica contemporanea. Nel negozio La California, Frank País, la settimana prima del suo assassinio, impartì gli ordini del Movimento 26 Luglio ai suoi compagni.
La Rampa è una strada speciale, basta osservare i suoi marciapiedi di granito, lastricati di pitture o fermarsi a guardare il Pabellón Cuba. Fu costruito in 70 giorni su progetto degli architetti Juan Campos ed Enrique Fuentes che pensarono ad un'opera ariosa, immersa tra la vegetazione, che sfruttasse la naturale pendenza e prospettiva della zona. L'inaugurazione avvenne nel 1963, in occasione del Congresso Mondiale degli Architetti, a cui parteciparono circa 2000 professionisti del settore. La nota di colore è che il battesimo di questa importante opera fu fatto con una “tremenda rumba” e perfino gli architetti ballarono accodandosi alla comparsa che scendeva la Rampa, mentre musicisti come Pacho Alonso suonavano lungo il percorso.
In questo momento a Bozen il termometro segna 6 gradi e piove, per fortuna ci sono i pensieri avaneri...
13 commenti:
Stefano,
grazie per la bellissima descrizione ... che ha fatto rivivere quel tratto di strada "storica" ... a Maggio ci passavo ogni mattina per prendere il "taxi particular" che dal Vedado (dormivo in una casa particular di un amico) mi portava ad Habana Vieja. Buona continuazione di vacanza ... e soprattutto buon rientro quando ripartirai ...
Ricerca storica dettagliata e gradevole per i non addetti ai lavori.
Certo che scrivere della Rampa standosene a Bolzano,non deve essere facile.
Se non altro per la nostalgia climatica.
Grazie a Nicola ed Elio, effettivamente non è facile anche perchè non sono in vacanza, nonostante la situazione è migliorata sensibilmente. Quando mio padre si ristabilisce torno a casa ed allora i pensieri saranno dal vivo, anche se i pensieri bolzanini saranno giornalieri... Per tirarci su il morale, aspettiamo un pensiero avanero anche dal Direttore, impegnato nel Regno delle due Sicilie ad abbuffarsi di taralli... Ciapa!Stefano
Caro Stefano è un vero piacere leggere dei miglioramenti di tuo padre. Purtroppo, le mie vacanze nel Regno delle Due Sicilie (gloria eterna a Francesco II di Borbone) volgono quasi al termine e con ciò le mie abbuffate di taralli "nzogna e pepe", soppressata, caciocavallo e mozzarella di bufala. Proprio oggi il piccolo Giovannino ha ricevuto il battesimo presso la chiesa S. Biagio di Lanzara.
Massimo, in bocca al lupo per tuo padre ... e auguri a Stefano per il battesimo e le "abbuffate" siciliane ... Habana è bella sia dal vivo che nei pensieri da lontano (è una predisposizione dell'animo, che quando l'hai visitata anche solo una volta, non ti lascia più). Confermo l'esistenza della "Cubanite"! ... Saluti,
Nico
Correggo, in bocca al lupo al padre di Stefano e auguri al piccolo Giovannino per il battesimo. La mia Ginevra sarà battezzata il 26 dicembre. Dopo partenza per La Habana, arriverò intorno al 15 gennaio: preparatevi alla grande abbuffata di "pescado" rigorosamente catturato da Massimo, Stefano, Ezio e el puma!!!
Ciao a tutti. Effettivamente mio papà sta meglio e quindi tra poco tornerò a casa. Poi dovrò stare attento ad elezioni e referendum perchè qui nelle terre ai confini stanno così bene che pagano le spese per tornare a votare... Bene un abbraccio a tutti, Stefano.
Si caro Stefano, verità sacrosanta. Ho sentito questa mattina che i presidenti di provincia o semplici consiglieri, hanno uno stipendio di 20.000,00 euro mensili, cosa vuoi che sia pagarti le spese per un tuo viaggio da dedicare al voto, anzi, direi che visto come si trattano loro, dovrebbero invitarti a tornare comodamente seduto in business Air France via Venezia, o no? Sono felice per il babbo, e senza dubbio tornerà più forte di prima!!!
Hai ragione Mario, infatti Cortina voleva entrare in Alto Adige... Io ci farei entrare anche Cuba, ma pare che i canederli non s'abbinino tanto con arroz y frioles...
Un abbraccio, Stefano.
Hola Stefano, ci vediamo a Cuba!!!
Ciao Mario, sicuramente. hai visto che il Direttore non scrive, ma sta preparando qualcosa di speciale. Viste le elezioni USA? Sono ottimista. Stefano.
E si Stefano, il direttore starà preparando la "pumarola" per gli spaghetti con l'angosta che ci papperemo in Tarara. Obama è tutto un programma, speriamo sia utile a Cuba. Oggi è il compleanno di una vostra ammiratrice che è parte integrante del mio blog, se vuoi fargli auguri dai una sbirciata al mio "Cuba-LIVE"
ho letto con vero piacere questo tuo post, complimenti, sempre interessante e sempre diverso dai solito comuni discorsi su cuba.
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