19 giugno 2008

L'Avana: pacco e contropacco

Senza lodi, encomi o lavate di capo, il caso del pacco scomparso è stato brillantemente risolto. Vediamo gli antefatti dell’indagine. I miei genitori da anni mi mandano dei pacchi con la posta. Sono confezioni che non superano i 2 chili ed in Italia la spedizione costa circa 20 euro. All’interno qualche vestito per le bambine, giocattoli, dei libri, e alle volte lo speck ed il grana grattugiato, diligentemente sotto vuoto. Vi verrà da sorridere, ma è quello che manca quando si vive all’estero. Questi pacchetti sono sempre arrivati e le due imprese postali hanno sempre fatto il loro dovere con puntualità, alle volte impiegando solo una settimana. Quando vivevo all’Avana Vecchia l’esperto postino Molina veniva sotto casa, mi chiamava con il suo fischietto ed io scendevo con il mio carné, firmavo ed a casa era un po’ come a Natale, anche se faceva 30 gradi. Adesso che mi sono trasferito a Linea, la succursale non è più quella sotto i portici del Gran Teatro dell’Avana, ma è all’angolo con Paseo. Nel suo libro Allá ellos, uno dei mie autori cubani preferiti, l’uruguaiano-avanero Daniel Chevarría, fa incontrare proprio in quell’incrocio il suo implacabile agente, uno spagnolo al soldo della CIA, con il suo contatto cubano ed io, più modestamente, cerco di risolvere “Il caso del pacco scomparso”. Da giorni incontro i dipendenti dell’ufficio postale che mi stanno aiutando. All’inizio il mio cognome era per loro strano, poi da quando ho ricordato gli improbabili nomi della “Generazione Y”, quella degli anni ‘70 ed ’80, che comprende i vari Yusnavy e Yuresleidys, non dico che lo trovano facile come Sanchez, ma si sono abituati. Certo sono meno difficile di Tschurtschenthaler, un cognome “enigmistico” delle mie parti. Sono passati ormai circa 20 giorni, e quindi mi danno il telefono del Departamento de Rastreo (che si occupa di seguire le tracce del pacco), e l’impiegata verifica sul computer che effettivamente un pacco con quel numero è arrivato, ma risulta essere stato rimandato in Italia. Non sapendone il motivo, mi fornisce il numero di telefono del Departamento de Rezagos (che tratta le spedizioni in ritardo) e qui gentilmente mi spiegano che il pacco è stato spedito indietro perché mancava la via. Avevano ragione: negli altri due, che avevano attraversato con lui l’Oceano e che mi erano puntualmente arrivati, la calle era stata provvidenzialmente aggiunta e scritta con un inchiostro differente. Probabilmente il terzo non ha avuto la stessa fortuna. Nessun problema quindi, come in questi casi la malafede, infida e subdola, vorrebbe consigliare, ma una normale svista dei miei. Il caso è risolto, si può continuare con fiducia...fino a prova contraria.

4 commenti:

Massimo Barba ha detto...

Caro Vice Direttore, sono qui per fornirti le prove contrarie.
Agosto 2007, mia madre mi invia dall'Italia, a distanza di una settimana, due pacchi raccomandati. Costo circa 20 euro.
Nessuna notizia né del primo né del secondo. Dopo innumerevoli telefonate alla "Centrale Operativa", l'ultima molto minacciosa, anticipando che sarei andato alla polizia, mi arriva il primo pacco.
Conteneva il 10% di quanto mi aveva mandato mia madre ed era stato riempito - evidentemente - con altre cose: un reggiseno taglia 5, due magliette usate, ecc.
Per il secondo non sono servite nemmeno le minacce.
Il quotidiano Juventud Rebelde ha dedicato, varie volte, nella rubrica Acuse de Recibo, spazio al problema dei pacchi non arrivati o con contenuto sottratto...

pumario ha detto...

Hola Massimo, grazie per la visita al blog. Qui tutto procede al meglio, anche il tempo inizia ad essere clemente e il business è tranquillo. Mi spiace che non ho potuto conoscerti in maggio ma come avrai letto ho avuto problemi logistici che mi hanno costretto ad emigrare a Varadero. Sto organizzando una riunione tra amici del mio blog per gennaio/febbraio 2009, spero di poterti avere ospite ad una delle serate che passeremo in "Marina Tarara" a festeggiare il nostro gruppo di cubanitiani. Un saluto dalla, finalmente, calda Italia.

Massimo Barba ha detto...

Ciao Mario, bellissime le foto: veramente da vedere.
Non ti preoccupare, capisco gli imprevisti. L'importante è che ti sia goduto la vacanza e, dalle foto - a parte i problemi logistici - sembra proprio di si! :-D
Sicuramente ci vedremo al raduno di Tararà. Un salutone dalla calda ma piovosa Cuba!

Anonimo ha detto...

Ne ho mandati diversi, quelli da 2 kg, 19,50 euro di spesa.....sempre arrivati
poi finito l amore e finiti i pacchi ma ..questa e' un altra storia...
bello il riferimento a Echevarria...ho letto un po di cose sue, non mi fa impazzire come L.P.Fuentes ma non male.....Beat