19 luglio 2008

Brividi... di caldo


Parlando di Rachel e Macorina, due vampire delle notti avanere, il pensiero corre immediatamente a Juan Padrón. Come molti sanno, è l’autore del famoso Elpidio Valdés, l’eroico mambí dei cartoni animati, in perenne lotta per la liberazione dagli spagnoli. Però questo brillante disegnatore è anche il creatore di due divertentissimi film, avaneri al 100%, che s’intitolano Vampiros en La Habana e Mas Vampiros en La Habana.
Il primo l’ho visto e rivisto anche per ragioni di lavoro, ma ogni volta scopro un gag nuova, uno scorcio dell’Avana, un riferimento che non avevo notato. La storia racconta di Joseph, alias Pepe, secondo i casi, svezzato dalla zio Werner Amadeus Von Dracula a base di una misteriosa pozione chiamata Vampisol. Questo infuso permette infatti a Pepito di poter vivere anche alla luce del giorno, mentre, come è noto, agli altri vampiri il sole nuoce abbastanza e letteralmente li polverizza. Quando però la notizia si diffonde, L’Avana degli anni Trenta viene invasa da Capa Nostra e da un gruppo di vampiri europei che vogliono impossessarsi della formula. Siamo ai tempi del Generale Machado e l’avventura si snoda tra battute e colpi di scena, fino a quando il nostro eroe, già adulto e fidanzato con Lola, riesce a diffondere via radio la formula del Vampisol, condividendola con tutti i vampiri del mondo. Il lieto fine è assicurato dalla nascita di un figlio e dall’apertura di un locale notturno dove Pepe suona la sua “puñetera trompeta”, doppiata nientemeno che da Arturo Sandoval.
La seconda parte si svolge invece qualche anno più tardi, durante la seconda guerra mondiale, dove le riserve del Vampisol diminuiscono per gli eventi bellici. I nazisti, con la collaborazione degli italiani, vogliono impossessarsi della formula, notevolmente migliorata dal figlio di Pepe che l’ha resa solida con l’aggiunta della guayaba (diventando così Vampiyaba). Anche qui molti riferimenti e personaggi celebri, come Hitler, Mussolini, Stalin, il Papa Hemingway. Ottima una delle scene finali dove l’agente sovietico, contagiato dal clima caraibico del locale di Pepe, canticchia un ritornello su come ballano bene le ucraine, sembrano quasi le russe. Immediatamente, un mulatto magro e dinoccolato s’avvicina al tavolo e sostituisce le nazionalità con messicane e cubane, e mi sembra che la canzone ed il ritmo abbiano poi avuto un discreto successo…
Vi do la ricetta del Vampisol, trascrivetela se ne avete bisogno:
in una notte di luna piena, mischiare con grande precisione due once di menta ed un uovo di camaleonte, aggiungere tre once e un quarto di zucchero di canna, un cuore di lucertola e un pizzico di sale, cinquanta grammi di sangue di colibrì con molta piña colada e un pezzetto di peperone. Unire l’estratto di squalo, mettere il tutto nel frullatore con mezzo litro di rum. Passare il contenuto in un colino di tulle e farlo raffreddare finché diventa blu.

1 commento:

pumario ha detto...

Stefano ti rubo la ricetta e la pubblico sul mio blog, vediamo se qualcuno ha provato lo strano beverone che a me pare indicato per gli innamorati di cubanità per ricreare in Europa un lembo della amata Isla... (scherzo, non vorrei che qualcuno si avvelenasse) ma se qualcuno ha provato l'intruglio, se vivo, venga a raccontarcelo.